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Video. Da sempre nel cuore di Napoli: il miracolo di San Gennaro

Creato il 21 settembre 2014 da Vesuviolive

Cappella San Gennaro, esterno

Il nostro peregrinare nella Real Cappella del Tesoro di San Gennaro si tinge oggi di un nuovo colore: il colore del miracolo. Chi si fosse trovato a passeggiare tra le strade di Napoli un paio di giorni fa avrebbe respirato un’aria di mistero e felicità, un’aria diversa e speciale; la stessa che si prova qui, al centro di questo luogo unico. E’ un Santo speciale, Gennaro, che non ha mai abbandonato il suo popolo. Ci avviciniamo con un misto di curiosità e timore nel luogo in cui ancora vive il suo ricordo, ancora vive una parte di lui.

Siamo nell’aula centrale della cappella, a pianta ottagonale, sollevata di tre gradini rispetto al piano di calpestio del presbiterio e dei bracci laterali. Il risultato è splendidamente equilibrato.Nella zona del presbiterio si concentra la massima ricchezza degli ornati architettonici, con eleganti colonne corinzie che sostengono la trabeazione inquadrando le nicchie con le statue dei Santi Patroni, opera del Finelli (della scuola del Bernini), tra le quali spicca sulla parete di fondo quella di San Gennaro. Con ben sette altari, marmi e bronzi, lo spazio circostante brulica di luce, cattura l’occhio e lo rende mai pago.

Cappella san gennaro, altare

Attraverso un corridoio che parte dal braccio destro si accede agli ambienti annessi: la Sacrestia, con stucchi di Andrea Falcone e Giovan Battista D’Adamo affiancati ad affreschi di Luca Giordano e la Cappella dell’Immacolata Concezione, che conserva stucchi del D’Adamo e dipinti a fresco iniziati da Giordano e terminati da Giacomo Farelli.

Anche nella Real Cappella del tesoro di San Gennaro il tempo ha lasciato traccia del suo passaggio: in molti ambivano all’ onore di decorare con i propri dipinti un luogo tanto importante. Artisti napoletani e non, tra i quali infine fu scelto il Domenichino, bolognese, che fu sostituito alla sua morte dal Lanfranco, altro artista emiliano che terminò nel 1643 la decorazione della cupola.

La sua parte superiore, illuminata da otto finestre, è un tripudio di colori: nella Gloria del Paradiso i corpi leggiadri, sospesi tra l’azzurro del cielo, sembrano volteggiare sotto gli occhi dello spettatore. Le luci riverberano e si amplificano nel candore delle nuvole, accendono gli sguardi, pronti già a placarsi più in alto, nel luogo in cui domina la figura dell’ Eterno in gloria. Cori di Angeli intonano inni di salvezza; Cristo e la Vergine, assieme ai Santi, partecipano al canto. Inondata di luce e di colore, la cupola sembra aprirsi al cielo.

Al calare della sera, manteneva questa atmosfera una lanterna progettata dal Grimaldi. Essa fu ritenuta causa dei rovinosi eventi che si abbatterono sulla città di Napoli e venne dunque eliminata.

Potremmo parlare per giorni ancora delle mille ricchezze qui presenti: ma la Real Cappella del tesoro di San Gennaro trae la sua aura di misteriosa bellezza da qualcosa che nulla ha a che vedere con tutto ciò.

L’altare maggiore, di porfido con cornici di rame dorato e fregi d’argento fu disegnato da Francesco Solimena. Custodisce, alle sue spalle, il tabernacolo contenente le ampolle con il sangue di San Gennaro. Il cranio del Santo è conservato nel suo busto-reliquiario.

Cappella san gennaro, ingresso

Il 19 settembre di ogni anno si celebra il dies natalis di San Gennaro, il giorno del suo martirio e della sua rinascita nell’aldilà. In quel giorno, tutta Napoli raggiunge la Cattedrale – Duomo per pregare. Le reliquie vengono qui portate dalla Real Cappella del tesoro di San Gennaro, per cominciare la celebrazione. E sotto gli occhi dei suoi fedeli, il sangue di San Gennaro torna a sgorgare, come in quel 19 settembre del 305 in cui morì per rinascere a nuova vita. Manifestandosi al suo popolo, il Santo ricorda ai suoi figli che egli è ancora presente, e li guida da sempre. Ed i suoi figli non possono, in quel giorno, far altro che dimenticare gli odi e i rancori ed essere percorsi da un moto di fratellanza. E’ questo un miracolo in atto da secoli, nel cuore di Napoli. Ed è un miracolo di sangue, ed è un miracolo d’amore.

Video. 19 Settembre San Gennaro: miracolo avvenuto, il sangue si è sciolto.

Foto Francesca Perna


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