Leopardi è seduto in poltrona nella villa di campagna che sorge alle pendici del Vesuvio, quella che poi sarebbe diventata la Villa delle Ginestre, intanto che Ranieri gli racconta di Fanny e di quello che di Napoli e dei napoletani si pensava a Firenze: «A Napoli abbiamo il colera a causa della povertà della gente […] Ci guardano come dei selvaggi, come se a Londra o a Parigi non ci fossero poveri». Il solito luogo comune, esistente oggi come allora, è annichilito dalla chiosa del Ranieri che in modo lapidario sentenzia: «L’invidia dei forestieri è pari soltanto all’imbecillità di chi ci governa».
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