Il popolo napoletano, conosciuto come quello allegro e disponibile, festaiolo, quello che accoglie tutti a braccia aperte, è anche quello che più spesso si indigna per tutti i luoghi comuni che vengono proclamati additando ingiustamente una città intera, però c’è da dire che molte volte i napoletani stessi non fanno molto per scrollarsi di dosso stereotipi e dicerie che ci infangano.
Questo discorso è facilmente riconducibile ai fatti che hanno visto protagonista un trentaseienne senegalese che durante una rapina, non è restato a guardare, ma è intervenuto in soccorso della vittima.
Quando sabato, nel tardo pomeriggio, nei pressi di Piazza Garibaldi, una ragazza è stata avvicinata e intimata per farle lasciare la borsa, nessun napoletano è corso in suo aiuto e così è toccato al senegalese che avendo assistito alla scena è corso per bloccare i rapinatori. L’istinto però non è bastato a fargli superare lo scoglio di chi lo ha messo al muro minacciandolo e facendo fuggire via i malviventi. Solo un diciannovenne (già incensurato) è stato arrestato, ma gli altri ‘grazie’ a chi ha fermato il coraggioso immigrato, sono scappati via.
Una storia che ha dell’incredibile, che mette a dura prova chi vuole difendere la bella città in cui vive da dicerie e false leggende ma poi non muove un dito per migliorare le cose. E’ toccato ad un senegalese lanciarsi per riprendere la borsa di quella donna, accollandosi poi minacce di morte e non ad un napoletano che onestamente, se si fosse fatto avanti come il senegalese, avrebbe fatto il gesto migliore per ripulire in quel momento la pessima considerazione dei partenopei da parte dei turisti.
Non si può fare di tutta l’erba un fascio, questo è fuori discussione, ma pensare che in questa vicenda, quello che ha avuto la peggio sia stato chi stava cercando di rimediare all’accaduto risollevando l’immagine di un città che neanche gli appartiene, è davvero assurdo. Oggi l’eroe senegalese, come viene mostrato nel video, cammina per strada e viene riconosciuto da tutti, molti lo salutano con stima e si complimentano con lui per il gesto fatto, ma credo che non basti questo per cancellare l’ingiustizia e la paura che ora incombe su di lui dopo essere stato minacciato di morte per aver fermato i malviventi.
Se domani questo senegalese verrà aggredito per ripicca, chi sarà pronto a difenderlo e a salvarlo? Toccherà forse ad un turista di passaggio? Noi speriamo di no, e se prima di ogni altra cosa ci auguriamo che questa vicenda non porti con sé ripercussioni, in secondo luogo ci auguriamo che Napoli faccia il suo dovere di città perbene.