E’ stato increscioso, orrendo e nauseabondo l’ascoltare i cori elevati dalla curva bolognese in occasione della partita di domenica 19 gennaio 2014 Bologna Napoli. Ma il popolo azzurro, accorso in migliaia al Renato Dall’Ara, non si è affatto scandalizzato al razzismo mostrato dai tifosi rossoblù. Ormai è una spregevole routine scaturita dall’ignoranza e dalla scarsa creatività degli “ultras” di molte tifoserie settentrionali. Al Nord. infatti, non riescono a rispondere in nessun modo alla fantasia Made in Naples, che proprio con il successo del programma Made in Sud, ha reso Napoli sempre più come regina culturale d’Italia.
E dalla pagina facebook di VANTO (Valorizzazione Autentica Napoletanità a Tutela dell’Orgoglio) che si può apprendere come i tifosi, disgustati per l’ennesima incivile dimostrazione del misto razzismo-ignoranza, abbiamo esorcizzato l’accaduto postando le loro foto, i loro pareri..
Ma su tutti desta scalpore come buona parte dei tifosi bolognesi abbiano fischiato uno dei figli più illustri della città felsinea, il grande Lucio Dalla, gesto che ha provocato la veemente reazione di Gianni Morandi, che sul suo profilo personale si è vergognato dei suoi tifosi.
Le note sono quelle di “Caruso“, successo sublime del cantautore bolognese dedicato alla città di Napoli ed in parte cantata anche in lingua napoletana, sua Patria artistica-culturale. I tifosi partenopei hanno onorato, cantando la canzone che suonava dagli altoparlanti dello stadio bolognese, chi a più riprese rilasciò parole di stima ed affetto per Napoli:
“Io mi sento napoletano da sempre. E’ una città che amo, una città di cultura, è una città d’amore, è una città di musica”
L’espediente dell’organizzazione non è riuscito. Una buona parte del tifo bolognese ha fischiato durante l’ascolto della canzone e poi inveito a più riprese contro i supporters azzurri, invocando il Vesuvio, per alcuni è solo lo sterminator Vesevo, per altri miliardi di persone è la più bella meraviglia del mondo!
Il video dei fischi e dei cori anti-napoletani dei bolognesi durante l’ascolto di “Caruso”