Video: Massari, Fidenza, eccoli quelli del "gratis". Siete pronti? Preparatevi, solo tre mesi fa vi hanno promesso di poter "alleggerire il carico fiscale"... al contrario, ecco la mazzata IMU-TARI-TASI... per le famiglie aumenti anche del 100/150% e...

Creato il 09 settembre 2014 da Bernardrieux @pierrebarilli1

La semplificazione è la regola d'oro di ogni comunicazione. Le cose sono o non sono. Qui, nell'intervento di Massari, si naviga a vista e l'intenzione persuasiva è evidente. 

Premessa di carattere generalePrima di tutto sarebbe stato logico discutere delle varie aliquote 2014 unitamente al bilancio di previsione 2014. Il giochino era atteso, ma non c’è giustificazione che tiene perché siamo a settembre e senza i numeri del bilancio di previsione non è possibile ragionare coerentemente, rispetto alle cifre indicate. Non potendo entrare nel merito di tutte le entrate ma soprattutto delle spese, previste per il 2014, di cui verremo a conoscenza solo tra qualche giorno, non è chiaro il procedimento usato per la determinazione delle aliquote proposte dalla Giunta.Qui si parla di entrate certe derivanti da determinate aliquote IMU e TASI senza sapere prima dove e come verranno destinate le risorse da esse derivanti, quindi di fatto si stabiliscono entrate certe senza specificare quali spese andranno a finanziare nel dettaglio e in che misura.In altre parole sarebbe stato logico prima verificare le singole spese, se è stato fatto il possibile per ridurle e poi ragionare sulle aliquote da applicare, mentre oggi si stabilisce solo arbitrariamente un’entrata, che a consuntivopotrebbe anche risultare ben più alta del necessario se prima non si è cercato di ottimizzare e di ridurre tutte quelle voci di spesa cosiddette comprimibili, dalla manutenzione, al personale, dalle gratuità, ai vari contributi non obbligatori ect. ect... Normalmente si discute prima delle spese, quali sono strettamente necessarie e quali meno, poi si ragiona su come stabilire le aliquote e le tariffe per ottenere le conseguenti entrate.Il Bilancio pluriennale 2013/2015 era stato predisposto ad invarianza di tariffe TARES ed IMU coprendo tutti i servizi ed i costi, eccetto Fidenza Sport che per effetto della mancata prevista fusione nel 2013 sappiamo determinerà un impegno di spesa di circa 200.000 euro sul 2014 (va detto anche che la stessa cifra non è stata però spesa nel 2013), quindi tenuto conto che la TARES non esiste più, che l’IMU è sostanzialmente rimasta invariata (eccetto due aspetti peggiorativi che vedremo di seguito), che la TARI in valore assoluto vale praticamente da sola la TARES 2013 (a parte qualche decina di euro per poche famiglie) come avevamo previsto la TASI sarà un salasso per tutti e in molti casi anche molto pesante.
TARIPer quanto riguarda la TARI abbiamo già approfondito il problema recentemente, tuttavia vale la pena ricordare che gli importi dei valori assoluti della sola TARI, a parte qualche decina di euro nel migliore dei casi, sono praticamente equivalenti agli importi della TARES pagata nel 2013. Da oggi possiamo iniziare a fare la somma IMU+TARI+TASI oppure TARI+TASI per coloro che erano esentati dal pagamento dell’IMU sulla prima casa. Facile prevedere cosa succederà, ma lo vedremo alla fine…IMUIn pratica sono state mantenute le aliquote degli anni 2012 e 2013 stabilite dalla precedente amministrazione, quindi la previsione di gettito è sostanzialmente invariata, anzi alcune modifiche introdotte dal 2014 hanno peggiorato la situazione in alcuni casi e questo dovrebbe migliorare, seppur non in modo significativo, le entrate del comune:
  1. L’aliquota per le locazioni con “affitto concordato” è aumentata passando dal 6x1000 al 7,6x1000 Ricordiamo che il PD nel 2012 aveva affermato che per favorire gli affitti concordati si doveva ridurre ulteriormente tale aliquota. E’ ragionevole immaginare che tale aggravio di costi verrà con ogni probabilità scaricato dai proprietari sugli stessi locatari
  2. Per l’ abitazione principale di categoria A-1, A-8, A-9 e relative pertinenze é rimasta solo la detrazione di 200 euro ma è sparita la detrazione di 50 euro per ciascun figlio di età non superiore a ventisei anni, purché dimorante abitualmente e residente anagraficamente, nell’unità immobiliare adibita ad abitazione principale con il totale della maggiorazione, al netto della detrazione di base, che non poteva comunque superare l’importo massimo di 400 euro (4 figli). Appare evidente che le famiglie numerose residenti nelle suddette categorie di immobili saranno fortemente penalizzate
  3. Altro aspetto, parzialmente disatteso,riguarda l’esenzione per le unità immobiliari concesse in comodato gratuito a parenti entro il primo grado. Massari aveva enfatizzato e promesso questo in campagna elettorale, ma non ha fatto altro che recepire quanto previsto dal Decreto del Governo Renzi, quindi non è proprio tutta farina del suo sacco. Nel caso specifico è stato recepito quanto indicato nel Decreto Legge del Governo Renzi (che stabiliva come requisiti un massimale di 500 euro di rendita e un reddito ISEE del comodatario non superiore ai 15000 euro), pertanto, risultano equiparati ad abitazione principale gli immobili, comprese le relative pertinenze, iscritti o iscrivibili nel catasto dei fabbricati, nella categoria catastale A (da A/2 ad A/7) come unica unità immobiliare, quando concesso in comodato gratuito a parenti maggiorenni, di primo grado in linea retta, del proprietario o del titolare di diritto reale di godimento, a condizione che l'utilizzatore vi dimori abitualmente e vi risieda anagraficamente. Sono esclusi tutti i casi in cui il comodatario abbia una percentuale di proprietà, usufrutto o altro diritto reale sullo stesso immobile. E’ bene evidenziare che l'agevolazione opera limitatamente alla quota di rendita risultante in catasto non eccedente il valore di 500 euro. Oltre si paga sull’eccedenza della rendita con l’aliquota ordinaria del 9,1 per mille. Condizione necessaria per usufruire di tale agevolazione, a pena di decadenza, è la presentazione all'ufficio tributi del comune, da parte del soggetto passivo, della dichiarazione IMU e di copia del contratto di comodato registrato per il periodo di competenza del tributo per il quale è richiesta l'agevolazione. Dalla delibera si nota e si prende atto che il principio pare applicabile a tutti a prescindere dal reddito ISEE e che tale principio vale per un solo immobile concesso in comodato gratuito ad un parente entro il primo grado.
TASI
Qui viene il bello, purtroppo. L’aliquota base è all’1,5x1000 cioè al massimo consentito facendo la somma con l’aliquota ordinaria IMU (9,1x1000) e TASI senza entrare nell’extra consentito dal Governo per quest’anno mentre sulla prima abitazione è al 2,5x1000, cioè il massimo consentito previsto in precedenza dall’ articolo unico della legge 27 dicembre 2013, n. 147 - comma 677 – successivamente modificato con l'art. 1, comma 1, lettera a), del d.l. 6 marzo 2014, n. 16, convertito dalla legge 2 maggio 2014 n. 68 che, per l'anno 2014, stabilisce che le aliquote dal comune per l'applicazione della TASI possono superare i limiti sopra indicati, senza tuttavia superare nel complesso la maggiorazione dell'aliquota dello 0,8 per mille, a condizione che siano finanziate, per le abitazioni principali e le unità immobiliari ad esse equiparate di cui all'art. 13, comma 2, del d.l. n. 201/2011, detrazioni d'imposta o altre misure tali da generare effetti sul carico tributario TASI equivalenti o inferiori a quelli determinatisi con l'applicazione dell'IMU per la stessa tipologia di immobili.
Ciò che emerge in modo lapalissiano è che l’aliquota del 2,50x1000 con applicazione della detrazione di 80 euro per l'abitazione principale e relative pertinenze, la cui rendita catastale complessiva sia minore o uguale a 400 euro, è un salasso per quasi tutte le famiglie pari a diverse centinaia di euro ciascuna in quanto la rendita di 400 euro è molto bassa, per non dire risibile. Inoltre non tiene minimamente conto ne della fascia di reddito ne dell’età degli occupanti. Per dare un’idea stiamo parlando di immobili da 2/3 vani (50/60 metri quadrati) con eventuali pertinenze (garage). Sempre per dare un’idea di grandezza dei valori in campo riportiamo l’esempio di due pensionati over 80 con reddito netto di 1.100,00 euro netti al mese complessivi per due persone, che vivono in condominio in un appartamento di 100 metri quadrati tassabili, inclusi garage e cantina. Essendo la rendita catastale sulla quale dovrà essere calcolata la TASI di 950 euro, oltre a non avere nessuna detrazione ne per reddito ne per età, dovranno pagare 399,00 euro di TASI
In buona sostanza questa famiglia di pensionati, che a Fidenza nel 2013 ha pagato solo la TARES e spendeva intotale 183,00 euro, quest’anno oltre al costo della TARI di 182,00 euro (quindi ben 1 euro in meno all’anno rispetto alla TARES 2013) dovrà sommare anche la TASI di 399,00 euro per un totale complessivo di TARI+TASI di 567,00 euro. In percentuale +250% di costo per le tasse locali rispetto al 2013 a parità di servizi erogati. Ma facciamo un altro esempio più generale, cioè quello della classica famiglia di quattro persone (padre-madre e due figli minori o maggiorenni fino a 26 anni) che vive a Fidenza in un immobile di sua proprietà di 80 metri quadrati;con una rendita catastale di 700 euro (stima prudenziale in difetto) si determina un valore imponibile tassabile dell’immobile pari a 117.600 euro; questa famiglia, che nel 2013 pagava solo la TARES nella misura di 226,00 euro, nel 2014 pagherà 205,00 euro di tassa sui rifiuti TARI (-21,00 euro) + 294,00 euro di TASI (non avendo diritto alla detrazione di 80 euro sulla prima casa causa la rendita superiore ai 400 euro) per un totale complessivo TARI+TASI di 499,00 euro. In percentuale +120% rispetto al 2013
E se la stessa famiglia vivesse in 100 metri quadri con una rendita di 900 euro??
Si sale ancora di più…al posto dei 249,00 euro di TARES pagata nel 2013, nel 2014 pagherà 221 euro di tassa sui rifiuti TARI (-28,00 euro) + 378,00 euro di TASI (non avendo diritto alla detrazione di 80 euro sulla prima casa causa la rendita superiore ai 400 euro) per un totale complessivo TARI+TASI di 599,00 euro. In percentuale +140% rispetto al 2013
Spero che qualcuno mi smentisca e mi dimostri che sbaglio, ne sarei felicissimo, ma per adesso rimango con molta convinzione sulle mie posizioni anche perché i numeri sembra non diano molte possibilità di replica in tal senso. Nonostante qualcuno abbia già detto che ha abbassato le tasse quando si parlava di Tassa sui Rifiuti ebbene oggi è palese che l’aumento delle tasse ci sarà eccome e per alcune famiglie sarà anche molto pesante. La TASI di fatto è un’IMU mascherata sulla prima casa cha assomiglia molto alla vecchia ICI, con la differenza che prima c’erano detrazioni importanti per tutti i possessori di prima casa, mentre oggi solo per una piccola parte di proprietari. Se poi qualcuno mi dirà che non è vero o che è colpa di altri, io credo che con molta onestà intellettuale e politica vadano ringraziati i vari Governi, da Monti a Letta per arrivare oggi a Renzi – tutti e tre non eletti dal popolo - che hanno introdotto questo perverso meccanismo, ma questo è il risultato che si ottiene non riducendo la spesa pubblica ma spendendo anche quello che non c’è.
In conclusione, la nuova Giunta comunale, ha deciso che i cittadini di Fidenza dovranno pagare nel 2014 la bellezza di 4.350.000 di euro in più di tributi locali rispetto all’anno 2013, appunto la TASI. Colpa del taglio dei trasferimenti del Governo Renzi o cosa? Quello che non sappiamo è cosa ha intenzione di fare la Giunta negli ultimi 3 mesi dell’anno con tutti questi soldi in più dato che alla fine di settembre 2014 si doveva ragionare in dodicesimi, quindi considerando solo le entrate dell’anno scorso. Anche ipotizzando minori trasferimenti dallo stato centrale nel 2014 per 3/3,2 milioni di euro, ci sono sempre 1.350.000di euro in più che sarebbe utile sapere oggi a cosa servono prima di approvare delle aliquote. La domanda oggi non trova risposta perché il bilancio di previsione 2014 verrà approvato il prossimo 30 settembre. Fino a quella data non sapremo nelle previsioni della Giunta quei 4.350.000 di euro a cosa servono, per coprire quanti eventuali minori trasferimenti, quali spese oppure se finanzierà qualche altra spesa inizialmente non prevista. Di sicuro in 3 mesi si farà fatica a spenderli, a meno che non debba essere recuperata la spesa di qualche intervento straordinario ed imprevedibile. Aspetteremo che la Giunta fornisca dei numeri, ma lo vedremo più avanti nella prossima puntata…
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