Video. Rapina di Ercolano finita in tragedia, ecco gli istanti prima degli spari

Creato il 13 novembre 2015 da Vesuviolive

Alcuni giorni fa abbiamo assistito ai risvolti positivi delle indagini che hanno portato all’arresto dei due complici della rapina ad Ercolano, finita con la morte di due dei rapinatori coinvolti.

Le indagini sono stata effettuate analizzando, oltre che i tabulati telefonici dei due uomini uccisi, le riprese delle telecamere di video sorveglianza dell’istituto bancario, in cui il gioielliere si era recato per prelevare la somma (obiettivo della rapina) e le riprese di alcuni esercizi commerciali di zona, in cui compaiono, evidenti, gli altri componenti della rapina.

Il video pubblicato dal Il Mattino (di proprietà dei carabinieri) mostra, infatti, come lo specchiettista segue i movimenti del commerciante vesuviano, che si accinge al prelievo allo sportello. Dalle immagini è evidente il comportamento del malfattore, che non perde le tracce della preda. Nelle riprese successive, raccolte dai negozi limitrofi, compaiono i complici: a bordo di una fiat 600, parcheggiano l’auto, recandosi in un negozio vicino che sembrerebbe un bar-tabacchi.

Subito dopo, si vedono i due salire a bordo di uno scooter.

Attivi nel dibattito circa la rapina e i fatti che l’hanno seguita, sono stati fin da subito Gianni Simioli e il consigliere comunale dei Verdi Francesco Enrico Borrelli, il quale, pochi giorni dopo, in un’intervista a fanpage denunciò il familiare di uno dei rapinatori uccisi che minacciò di morte il gioielliere.

I due, durante la trasmissione Radiazza condotta da Simioli, commentano il video del pre-rapina, pubblicato nelle ultime ore: “Le indagini stanno chiarendo sempre di più quel che successe la mattina del 7 ottobre scorso quando, nel corso di una rapina, il gioielliere Giuseppe Castaldo uccise i due rapinatori ed emerge chiaramente che c’era un piano ben studiato per portare a termine il colpo ai danni del commerciante che aveva appena prelevato i soldi, quindi, siamo di fronte a una banda specializzata e non a disperati. Altro che poveri sbandati come avevano detto alcuni familiari, quella era una banda di criminali ben organizzata e pronti a tutto. Il gioielliere ha fatto bene a difendersi ed è chiaro che è solo una vittima di un sistema criminale consolidato