In vista del prossimo voto del Parlamento Europeo su Acta, Anti Counterfeiting Trade Agreement, il nuovo trattato anti-contraffazione, si fa più pressante la mobilitazione contro questo accordo internazionale che potrebbe avere delle conseguenze molto pesanti, sia in termini di responsabilità legale degli Internet service providers (fornitori di connettività), sia in termini di sanzioni contro chi condivide materiale tutelato dalle norme sul diritto d’autore.
Il trattato è stato elaborato in gran segreto per oltre 3 anni. I timori iniziali della società civile e delle associazioni dei consumatori, alimentate anche dal trapelare delle bozze non ufficiali, sono stati in parte smentiti e in parte confermati. Come ho scritto in un recente post, secondo alcuni giuristi, il trattato violerebbe alcuni diritti fondamentali sanciti dalla Carta europea dei diritti dell’uomo.
Agli inizi di ottobre, a Tokyo, è stato sottoscritto da gran parte dei paesi che hanno preso parte alla negoziazione. A questo passaggio mancano ancora il Messico, la Svizzera e l’Unione Europea. Questo è il video (con i sottotitoli) diffuso alcuni giorni fa da La Quadrature du Net.