Aeroporto Leonardo Da Vinci di Fiumicino. Roma. Ore nove del mattino di una domenica di fine novembre. E nonostante tutto ciò, alle partenze, già c'è il vero delirio. Guardate che situazione: una ventina di auto in sosta abusiva nonostante tutte le contromisure che Aeroporti di Roma ha cercato di prendere, tra ZTL e telecamere. Macchine dappertutto, macchine in mezzo alla carreggiata pur in presenza di tantissimi posti disponibili, macchine in sosta pirata esattamente di fronte agli agenti della Polizia Locale di Fiumicino. Ma perché? Come è possibile che non si riesca a risolvere nulla, quando si parla di sosta selvaggia?
Colpa dei romani, ovviamente. Gente malata di auto come non ne esiste al mondo. Gente che piuttosto che spendere 1 euro per posteggiare 1 ore si farebbe stuprare la figlia: lo diciamo esagerando, ma a ragion veduta perché è così che si comportano. Pressoché tutti. Ma colpa anche di chi è chiamato ad organizzare e a proporre soluzioni. Non esiste fine alla sosta selvaggia se non si comprende che le funzioni della carreggiata devono essere separate. Da una parte i flussi, dall'altra la sosta. Non possono stare insieme. Si fanno due corsie per i flussi, poi un bel cordolo in travertino e di là la i polmoni per la sosta nei quali entrare da opportuni varchi. Non si risolverà forse la sosta selvaggia (parcheggeranno selvaggiamente dentro al polmone, a meno di non dotarlo – come sarebbe opportuno – di telecamera), ma almeno si eviteranno strade pericolose, restringimenti, cambiamenti di corsia e soprattutto una corsia, quella adiacente alla sosta, sistematicamente inservibile. Ovviamente il discorso vale per le strade interne all'Aeroporto di Fiumicino, ma vale anche per tutta la città.