Video You Tube Istituto Luce – Esplorazione della Boegan alle grotte sarde della Provincia di Nuoro 1955

Creato il 08 luglio 2012 da Andrea Scatolini @SCINTILENA

In questo documento eccezionale, viene documentata la spedizione dei Triestini della Commissione E. Boegan del 1955 con Finocchiaro, che con gli speleologi di Nuoro effettuarono una campagna esplorativa sul Monte Albo.

Leggiamo dal sito della C.G.E. Boegan:

http://www.boegan.it/lattivita/italia/sardegna/zona-del-monte-albo/
SCHERZI DA PRETE IN SARDEGNA

Pubblicato su PROGRESSIONE 100 – Anno 1983

Crediamo sia quasi dimenticata l’attività svolta dalla Commissione in Sardegna, nell’or­mai lontano 1955. Una piccola squadra capeg­giata dal presidente Finocchiaro e composta da Oio, Coloni, Cesca, Vianello, Del Neri e Benve­nuti, su invito dell’Ente del Turismo di Nuoro si trasferiva nella zona del Monte Albo per una campagna di una quindicina di giorni. Sistema­zione in tenda, senza acqua di lavanda e con abbondanza di formaggio pecorino, di vino ad alta gradazione e carne di caprone; alla man­canza di acqua sopperivano le continue ed abbondanti precipitazioni atmosferiche (anche in tenda); fortemente sentita invece la man­canza del gentil sesso, visto anche il cibo alta­mente afrodisiaco.

In due settimane (scarse) di lavoro furono esplorate numerose cavità, fra cui due bei pozzi di oltre cento metri, e la voragine di Ispinigoli (l’ultimo giorno, che iella!!!) con la scoperta del fiume sotterraneo che qualche anno dopo veniva disceso dai colleghi di Torino che vi rile­vavano 8 chilometri di gallerie finendo nella grotta di Su Anzu.

La campagna si concludeva con il VII Con­gresso Nazionale di Speleologia, a Cagliari, a cui partecipano tutti gli esploratori. Magna pars di questo era un reverendissimo padre, al quale furono spediti – in seguito – i rilievi e le relazioni perchè fossero inseriti nel catasto. Qualche anno dopo ebbimo il piacere di vedere pubbli­cati i rilievi su Rassegna Speleologica Italiana. Risultavano eseguiti l’anno dopo, ma così ben fatti che sembravano proprio i nostri.

Un grosso colpo di fortuna lo ebbimo il giorno della partenza: il parco attrezzi fu cedu­to per vil moneta (a casa bisognava pur ritor­nare…) ad alcuni speleologi del posto. Il mate­riale era buono e ci toccò, poi, lavorare per qualche mese per ricostruirlo.

Bruno Oio – Giorgio Coloni

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