Tuttavia dovette trascorrere poco più di un anno prima che le donne venissero accontentate e potessero godere dell’eleggibilità che veniva conferita alle italiane che avessero compiuto la maggiore età (all’epoca 21 anni).
La prima occasione alla quale le donne furono chiamate a votare furono le elezioni amministrative che si svolsero il 10 marzo 1946 e subito dopo quelle politiche del 2 giugno (si trattava del Referendum istituzionale monarchia-repubblica).
Questo fu solo il primo passo per il riconoscimento dei diritti politici alle donne, per quelli civili invece la strada era ancora lontana.
Basti pensare al divieto per il sesso femminile di accesso alla magistratura fino al 1956 quando fu concesso la sola partecipazione a giurie popolari ed ai tribunali minrili.
Nonostante la neonata Costituzione riconoscesse all’uomo ed alla donna uguaglianza ed equità, la donna era ancora lontana dal pieno accesso ai diritti.
Occorrerà attendere gli anni ’70 e i movimenti di emancipazione femminile per ottenere pari diritti civili.