Che il mercato dei videogiochi sia molto cambiato dalla seconda metà anni ’80, epoca della seconda rivoluzione del mercato videoludico dopo il tracollo dell’era computergame, è cosa risaputa. Negli ultimi periodi però i giocatori più attenti e soprattutto più desiderosi di “annusare” in giro tra le varie offerte avranno sicuramente notato un fenomeno in rapida espansione, che si è affermato nel giro di pochi anni e che sembra destinato ad occupare una fetta sempre più consistente di mercato: i giochi Indie.
Giochi Indie – da Minecraft al futuro
Visto che si parla di giochi Indie, impossibile non citare il massimo esponente (attualmente) del genere a livello di successo commerciale: Minecraft. Ideato e sviluppato dallo svedese Markus “Notch” Persson in linguaggio Java, questo rivoluzionario sandbox mescolato ad elementi survival si è creato dal nulla una vastissima base di utenti affezionati, data anche la possibilità (voluta dallo stesso sviluppatore) di poter moddare ed aggiungere features al gioco da parte degli utenti. Inutile descrivere l’indubbia genialità di questo progetto, che può piacere o non piacere ma che comunque ha in sè un’idea rivoluzionaria: Notch propose a Steam (la piattaforma online di acquisto di videogiochi in download digitale più famosa al mondo) di acquistare il prodotto, ma ricevette un secco rifiuto…probabilmente ora si staranno ancora mangiando le mani pensando agli oltre 7 milioni di utenti che hanno acquistato il gioco in versione PC (è disponibile anche per Xbox 360) rendendolo un vero successo e facendo la fortuna di Notch, un perfetto sconosciuto fino a pochi anni fa. Il futuro preme in questa direzione anche a fronte dei grandi successi di altri titoli sviluppati da piccoli team indipendenti, e probabilmente sulla nuova generazione di console i piccoli creatori di videogiochi avranno sempre più spazio a disposizione per farsi conoscere…cosa certamente buona.
Le Software House hanno gli occhi
Grandi vendite con microscopici budget, ovvero il sogno di ogni software house: da qualche tempo ora sono le stesse case produttrici a “corteggiare” i piccoli team di sviluppo che hanno dimostrato grande capacità ed inventiva; ora il mercato degli Indie, una volta di proprietà quasi esclusiva dei PC, sta lentamente invadendo anche il mondo delle console (su Nintendo Wii era presente WiiWare che già accoglieva alcuni titoli sviluppati da team indipendenti) e possiamo ragionevolmente aspettarci un futuro con presenza sempre maggiore di giochi sviluppati da volenterosi appassionati: su Steam è ora presente una grande community che vota ed approva titoli portati sotto i riflettori dai piccoli sviluppatori (cercate nella sezione Greenlight). Sarò un pò di parte in questo, ma in quanto giocatore mi sento molto più felice nel sapere che finalmente anche noi contiamo, anche noi possiamo mettere insieme cervello ed abilità e tentare di farci strada in questo nuovo mondo con ancora molto spazio da esplorare…cosa aspettiamo? Andiamo!