Vieni via con me

Da Fabry2010

da qui

Scrivo queste righe alla vigilia della partenza da Loreto. Sei giorni sono pochi: dal lunedì al sabato. E fu sera e fu mattina: sesto giorno, la creazione dell’uomo. La ricreazione, in questo caso: la campanella è suonata, si ritorna in classe. Non ho fumato una sigaretta, ho perso anche quel vizio. Domattina farò la valigia, pagherò il conto, la suora mi sorriderà, stringendomi la mano. Caricherò l’auto, farò manovra, attraverserò Porta Marina e scenderò verso l’autostrada. Arrivato a casa – se non pioverà di nuovo, se non mi schianterò da qualche parte – mi chiederanno com’è andata, se mi sono riposato. Dirò di sì, non posso fare altro. Sei giorni sono pochi: dal lunedì al sabato. E fu sera e fu mattina, sesto giorno. E se restassi qui? Se mi aspettassero per giorni, mesi, anni? Se la gente che riempie la chiesa non mi vedesse più, chiedesse informazioni e alla risposta: non sappiamo, non è più tornato, sussurrasse: peccato, predicava così bene! Se, dopo un poco, tutto trovasse un equilibrio nuovo, un parroco diverso, abitudini mutate, perso il ricordo di don Mario e don Fabrizio, come nulla fosse stato? In fondo, la vita è preparare le valigie, aspettare qualcuno che ti dica: Vieni via con me.



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