Vienna a Capodanno

Creato il 01 febbraio 2014 da Paolomattia
     Vienna dispone di una rete metropolitana (U-Bahan) meravigliosamente efficiente. Anche degli inesperti, dopo poca esperienza riescono a girare in lungo e in largo la città utilizzando questo mezzo di trasporto. E ciò è molto comodo soprattutto per chi, disponendo di poco tempo, vuole conoscere i luoghi e gli aspetti più salienti della iconografia viennese.     La scelta dei nostri percorsi turistici è semplificata dal fatto che essendo inverno lasciamo da parte tutto ciò che riguarda primavera e estate, e cioè il Danubio e le passeggiate sulle sue famose acque blu, che ritroveremo però  nelle note del celeberrimo valzer di Strauss nel concerto tenutosi in una delle tante sale imperiali di Vienna, che ci ha deliziato l’ultima sera dell’anno.

Il castello di Schonbrunn 

     In pochi minuti dal centro raggiungiamo  il Castello di Schönbrunn che visitiamo dopo aver girovagato tra le bancarelle del piazzale aspettando l’arrivo dell’ora  programmata per la visita agli appartamenti e saloni di rappresentanza della famiglia imperiale. Al di là degli  sfarzosi ambienti e degli arredi autentici in cui vivevano i membri della casa imperiale d'Asburgo, sono stato particolarmente attratto dal sistema di riscaldamento usato in quel tempo e quindi da certi fornelli in maiolica giganteschi che venivano usati per produrre il calore necessario per riscaldare quegli immensi ambienti.

 la piazza con le bancarelle

     Finita la visita, riprendiamo l’U-Bahn.e in pochi secondi ci troviamo immersi nel mercato più famoso di Vienna, quello della frutta di fronte al quale brilla la cupola dorata del museo " Secession".

Mercato della frutta

Frutta ma non solo

Il Museo della Secessione con la sua cupola dorata

     Ancora l’Hu-Bahn e qualche fermata successiva, dopo aver fatto una lunga fila entriamo in uno dei più famosi caffè di Vienna, il Café Central, leggendario caffè dei letterati dove assaporiamo, insieme al te, l’atmosfera viennese di un tempo che vive ancora nel nostro immaginario, rafforzato dalla visione di tanti film e dalla letture di altrettanti libri: la Vienna della musica, dell’arte, della grande Storia.

Il famoso Café Central

     Entrati decisamente in simbiosi con Vienna decidiamo di visitare il  “ Padiglione della metro di Wagner” nella Karlsplatz, che è la vecchia e lussuosa stazione della metropolitana realizzata dall'architetto Otto Wagner con  discese ai treni decorate di marmo con lamine dorate. La vediamo solo dall'esterno perché l’interno è chiuso e viene aperto solo in qualche rara occasione

Padiglione della Metro di Wagner

      L’aria frizzante che respiriamo è coinvolgente e ben presto si trasforma nell’esigenza di partecipare alla vita effervescente di Vienna. Ci rechiamo quindi in Rathausplatz dove girovaghiamo tra le bancarelle festose situate nella piazza del municipio, uno degli’edifici nello stile gotico più conosciuti, sotto il quale è allestito un grande palco che allieterà le ore dei Viennesi in attesa del capodanno. L’atmosfera è ormai arrivata al massimo livello di trepidazione per l’attesa del momento in cui si stapperanno le bottiglie di spumante, o champagne o semplice coca cola per festeggiare la fine dell’anno vecchio e l’inizio di quello nuovo.

Rathausplatz, piazza del Municipio

      Abbiamo paura del chiasso e ci rifugiamo in un bar del centro. Aspettiamo che passi la bufera che travolge tutto e tutti con la gioia smodata e l’allegria data dai troppi bicchieri di birra trangugiati e al momento delle esplosioni dei mortaretti e dei fuochi d’artificio stiamo dentro, ben al riparo dagli eccessi inevitabili della marea di gente riversatasi nelle strade principali. Ma la frenesia spunta anche all'interno del bar e i camerieri, al suono di una musica ritmata e ossessiva, incominciano la loro festa riempiendo di spumante i loro calici e quelli dei clienti presenti, improvvisando balli sfrenati sui banchi di mescita e rendendo l’atmosfera elettrizzante.      Poi, quando tutto sembra diminuire, usciamo all'aperto sani e salvi e tra la gente che incomincia a defluire facciamo ancora pochi passi a piedi per entrare nella Basilica di santo Stefano, il patrono della città, dove finiamo la nostra avventura notturna.

Interno del duomo di Santo Stefano

              L’indomani mattina la città è pulita e linda come se non fosse successo niente e noi siamo pronti ad abbandonarla, ma con un briciolo di cuore in meno che lasciamo qui a Vienna, nelle sue strade e in quei luoghi che ci hanno regalato momenti indimenticabili.



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