Vienna. Un altro pianeta raggiungibile con meno di due ore di volo. Tante foto per fare un confronto

Creato il 15 ottobre 2015 da Romafaschifo

Vienna è stata per tanti anni una città marginale e annoiata, che si guardava l'ombellico dopo anni di supremazia mondiale. "Come mai sono la capitale di un piccolo stato quando per secoli ero la città principale di un impero di caratura globale?" sembrava chiedersi. Da qualche tempo la città è risorta a livello economico, creativo, culturale. La resurrezione è andata di pari passo con il recupero dei valori degli spazi comuni: ambulantato, spazi, verdi, trasporto pubblico, biciclette, rispetto delle regole. Tutto insieme ha consentito il rilancio di questa città che ha la metà degli abitanti di Roma ma che ti dà una sensazione di "capitale" dieci volte maggiore. Vi proponiamo una gallery fotografica per fare un confronto.


La prima immagine è questa. Le classiche cose piccole che però ti dicono tutto sulle differenze abissali. Vienna, come risaputo, è piena zeppa di botticelle. Molte più che a Roma. Già, peccato però che li abbiano - tutte! - un cartellino identificativo con non solo tutti gli estremi, ma soprattutto i costi esatti del servizio. Provate a obbligare i botticellari romani a fare la stessa cosa...

Le piazze pedonali sono vere piazze pedonali. Non Piazza Farnese. E in ognuna c'è un trionfo di tavoli e di eleganti dehors. Non esiste la lotta al tavolino da togliere con le cattive per far spazio alle auto. Esistono tavoli e sedie all'aperto che contribuiscono a qualificare la città, a far felici i turisti, a generare economie, gettito e posti di lavoro. Spesso i dehors (visto che gli esercenti non si sento braccati e possono investire) presentano idee particolari e di grande qualità estetica: qui da noi essendo tutto vietato e dovendosi confrontare con una burocrazia nemica, solo gli ndranghetisti sono rimasti a poter combattere. La gente per bene ha rinunciato.


Anche in pieno centro le piazze pedonali sono tali perché sotto di loro c'è un parcheggio interrato. A Vienna c'è un grande park sotterraneo anche sotto le fondamenta del grande e famoso duomo. Questo fa capire tutto. La nostra cattedrale, San Giovanni in Laterano, utilizza la sua area pedonale come un parcheggio abusivo.


La metro non ha nulla di sfarzoso. E' molto utilitaristica, tedesca. Però la perfezione degli orari e la pulizia sono più che impeccabili in tutta la città. E stiamo parlando di una città piccola.


Questo è il ring che circonda la città interna. Un po' come il nostro Muro Torto con la differenza che qui le mura sono state buttate giù. C'è una pulizia visiva incredibile che è dovuta essenzialmente a due cose: assenza di spazi per la sosta delle vetture e assenza di affissioni pubblicitarie.



Giornali quotidiani in una tasca plastificata aperta. Dindarolo per mettere dentro le monete. Si paga e ci si serve. Nessuno controlla. Possibile questa differenza culturale a un'ora e mezzo di volo? Possibile? Altro esempio di fiducia è il bookcrossing con autentiche mini-biblioteche pubbliche disseminate nella città.



Il disegno delle strade è spesso volto a eliminare la sosta. Quando invece gli spazi per la sosta ci sono, sono affiancati da corsie ciclabili leggere come questa. Si noti come la presenza della ciclabile leggera rimodula le dimensioni della carreggiata e toglie spazio alla eventuale sosta in doppia fila.



I parchi sono attrezzati, vissuti, pieni di attività economiche, di bar, ristoranti, progetti e anche grazie a queste attività economiche sono tenuti benissimo. Perché è interesse di tutti, non solo l'obbligo obtorto collo di qualche operaio o qualche giardiniere. Nel parco di Augarten ci sono attività di ristorazione di tutti i tipi, a Villa Ada, che è ben più grande, solo un bar sgangherato. Secondo voi perché?


Bar, sdraio, musica, verde, allestimenti. Così funziona il lungo Danubio d'estate.


Oltre alla tipologia di strisce pedonali, guardate l'onnipresente apparecchio per i non vedenti. Ha la descrizione perfetta di come è fatta la carreggiata (quante corsia in un senso, quante in un altro) e non se ne trova uno che non funzioni. Come è plausibile che un ipovedente abbia dei diritti in Austria e non li abbia più quando atterra in Italia. Che Europa è questa?




Questa zona qua sopra riguarda la nuova stazione ferroviaria (non quella centrale) della città. Non si tratta di rendering fatti al computer, sono foto vere scattate con un umile telefonino. Il progetto di stazione è stato realizzato e tutt'attorno è partito ovviamente un development immobiliare con uffici e alberghi. Insomma un contesto paragonabile a quello della nostra nuova Stazione Tiburtina, vi abbiamo messo queste foto per farvi fare i confronti del caso.



Questo è un mercato rionale. Non chiudono tutti i banchi, chiudono solo quelli dei contadini al centro del plateatico, altri rimangono aperti e somministrano cibo fino all'ora di cena. Portare la gente nei mercati è cosa positiva a prescindere. A Roma i mercati chiudono alle 14 e il pomeriggio e la sera sono posti chiusi o, peggio, pericolosi e lugubri. Non succede nulla di simile, ormai da decenni, da nessuna altra parte del mondo.


A Vienna non hai dubbi: la zona blu è ovunque. Non serve neppure dipingere i posti auto di blu perché tutti i municipi centrali (come la nostra zona Anello Ferroviario) sono a pagamento tassativo per quanto riguarda il 100% dei posti. E' la cosa prevista nel nostro PGTU grosso modo, ma da noi non si fa.