Cronaca di un week-end sfigato, salvato in calcio d'angolo.
Quello che vedete in foto è Il Pizzomunno è un suggestivo monolite in pietra calcarea. Colui che ci ha salvato il wee e la sanità mentale. Ci sono diverse leggende sulla sua origine. E la più rinomata e struggente fra di esse, prevede ovviamente una storia d'amore tra due giovani innamorati abitanti di Vieste: Pizzomunno e Cristalda.
Lui, pescatore, era molto alto e di bell’aspetto, lei era altrettanto bella e con una fluente chioma bionda. Pizzomunno partiva ogni mattina con la sua barca verso il mare, dove le ammalianti sirene cercavano di conquistarlo; lui però restava fedele all’amore per Cristalda. Le sirene quindi, irritate, decisero di rapire Cristalda portandola con loro per sempre nel mare profondo.Pizzomunno, impietrito dalla sofferenza, si trasformò nel faraglione che a tutt’oggi torreggia sulla spiaggia di Vieste. Secondo la leggenda ogni cento anni il sortilegio si infrange e i due giovani innamorati possono celebrare il loro amore fino all’alba, quando entrambi devono tornare al loro triste destino per altri cento anni, prima di potersi incontrare nuovamente.
Esistono comunque diverse varianti di questa leggenda in zona. E secondo una tradizione relativa al Pizzomunno, se si compie un giro attorno al monolite, formulando un desiderio, esso si avvera. Ecco noi abbiamo desiderato di passare un po' di tempo di qualità assieme e siamo stati esauditi.
Questo faraglione, è davvero molto bello ed ammaliante, anche di notte, con le luci che illuminano le sue bianche pareti, conferendo ulteriore bellezza e splendore alla già meravigliosa costa di Vieste.
Il nostro wee come dicevo è nato storto, ma per fortuna lo abbiamo riaddrizzato nei tempi supplementari. Passati il linguaggio calcistico ma dopo la vittoria dell'Italia di ieri, anche in ufficio, ci sono parole solo per il calcio.
E successo che sabato l'elettricità ci ha dichiarato guerra. Dapprima la chiusura elettrica del garage si è rotta e ci ha lasciato senza auto, rimasta chiusa dentro. Poi anche l'impianto di casa è saltato e con 40° all'ombra siamo rimasti senza condizionatori, tv, frigo e congelatore staccati.
Roba da impazzire, da farci tornare ai vecchi ventagli della nonna e a sdraiarci sul pavimento appena lavato per rinfrescarci. L'elettricista è arrivato solo in serata e davvero l'esaurimento aveva raggiunto livelli mai visti.
Con gli occhi spiritati, abbiamo così pensato alla fuga. Su due piedi abbiamo riempito una borsa con teli e costumi e ci siamo messi in macchina, direzione, qualsiasi, purché lontani dalle disavventure. In fine è stata il Gargano: Vieste. Punta delle Sirene.
Con il cellulare in una mano e il pc nell'altra abbiamo googlato "b&b Vieste" e chiamato i primi 10 risultati utili. 8 su 10 sono risultati al completo e tra i due rimasti abbiamo scelto il più vicino alla spiaggia nonché più economico.
Eravamo già in strada quando una coppia di amici ci telefona e si unisce all'improvvisata, e così in 4 più due nani esagitati ed eccitati ci avviamo verso i tornanti su per le montagne del Gargano e poi giù a picco verso il mare.
Alle 22:00 di sabato passeggiavamo sul lungo mare di Vieste con il pizzomunno sullo sfondo e il faro che ci illuminava ad intermittenza.
Muoio e rinasco mille volte in questo angolo di mondo chiamato Gargano. All'ombra della roccia bianca, con la sabbia sottile sottile tra le dita dei piedi, le barche al largo e i pescetti a riva. nulla più. il paradiso, per me.
I momenti più belli sono fatti così. Senza pensarci troppo. Senza l'ansia da preparativi, le cose da portare e non, la previsione e l'organizzazione. Solo la voglia di evadere e andare. Che se ti scordi il carica batterie del cellulare non può che essere solo un bene. Che il b&b prenotato che in altre occasioni avresti subito scartato, in realtà ha proprietari talmente simpatici che fanno passare in secondo piano l'arredo anni 70' e che nasconde una vista mare, da invidia ad un 5 stelle. A pensarci troppo tutto sarebbe risultato scontato, mentre il bello della scoperta fa anche parte del gioco.
Che a pensarci bene, siamo già a martedì e in fondo in fondo il prossimo sabato non è poi così lontano.
Song: Max Gazzè - Vento d'estate