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“Vietato non cambiare”: nuove regole per una cultura sportiva “rinforzata” nel calcio

Creato il 13 ottobre 2013 da Tifoso Bilanciato @TifBilanciato

Ospitiamo una serie di riflessioni su possibili proposte di modifica del Regolamento sul gioco del calcio. È un'idea nata quasi per gioco quando viene resa nota la modifica del fuorigioco entrata in vigore a partire dal 1° luglio 2013. Da allora "una santa alleanza bianconerazzurra", come ci racconteranno il nostro writer Ottavio Virtuani ed il suo alleato Domenico, ha iniziato a mettere in moto i neuroni, provando ad identificare delle possibili modifiche al Regolamento che possano venire realmente incontro alle mille situazioni che ogni tifoso vive sulla propria pelle ogni domenica. Il testo aggiornato del Regolamento, il tomo "Laws of the Games", è disponibile in fondo a questo articolo per chi volesse avere sempre i riferimenti normativi sotto mano.

 

 

 

Prologo – l’antefatto, o la goccia che fece traboccare il vaso

 

È il 3 marzo 2013 il giorno in cui nasce questa magica “idea”: in quel giorno infatti sui siti web vengono  rese note le modifiche al regolamento del calcio che sono entrate in vigore dal 1° luglio 2013. Ci sono mille problemi, mille polemiche, e l’IFAB ('International Football Association Board, cioè l'unico organismo che è il depositario delle regole del calcio), dopo mesi e mesi di riunioni ha deciso una modifica che cambierà il calcio nei prossimi anni: la riformulazione della regola 11 del fuorigioco, che porta a definire meglio i concetti di 'interferirè e di trarre vantaggio dalla propria posizione di fuorigioco.

Ebbene sì avete capito bene: miglior definizione del concetto di “interferire”!!!!

Attualmente infatti la regola 11 stabilisce che:

influenzare un avversario significa impedire all'avversario di giocare o di essere in grado di giocare la palla ostruendogli chiaramente la visuale o i movimenti o fare gesti o movimenti che, a giudizio dell'arbitro, ingannino o distraggano l'avversario

Nella nuova formulazione la parte finale della regola diventerà:

ostruendogli la visuale o contendendo il pallone ad un avversario

Per essere considerati in fuorigioco non basterà più quindi fare gesti movimenti atti a distrarre ma bisognerà concretamente contendere la palla all'avversario. È stato inoltre deciso che un giocatore in fuorigioco non viene rimesso in gioco se la palla è rimbalzata dal palo o dalla traversa o è rimpallata da un avversario, né da un salvataggio sulla linea da parte di un avversario.

 

Inoltre non verranno più convalidati dall'arbitro i goal “immorali”, come quello di Luiz Adriano che in Shakhtar-Nordsjælland dopo uno stop del gioco a causa di un infortunio, si gettò sul pallone che un compagno stava restituendo verso la porta danese, realizzando la rete. A tale scopo ora la regola 8 preciserà che perché il goal sia valido, dopo aver toccato terra in seguito allo “scodellamento” dell'arbitro il pallone dovrà essere toccato da almeno due giocatori.

 

Inoltre l'IFAB, pur rimanendo inalterata nella sua composizione (4 membri della FIFA e 4 designati dalle 4 federazioni britanniche: Inghilterra, Scozia, Irlanda del Nord e Galles), allo scopo di garantire un processo di consultazione più ampio e articolato, ha accettato la creazione di due panel consultivi, uno tecnico (formato da esperti mondiali in materia arbitrale) e uno calcistico (formato da circa 20 ex giocatori, ex allenatori, tecnici in attività e direttori tecnici della FIFPro e delle confederazioni.

 

Immediata scatta la corrispondenza  tecnologico–epistolare (cioè … via mail! regular smile Vietato non cambiare: nuove regole per una cultura sportiva rinforzata nel calcio) e trovandoci d’accordo nel pensare che quelli dell’IFAB siano pagati per non decidere nulla e quindi stufi, chi di essere sempre chiamati ladri, chi di sentirsi sempre derubati, abbiamo sancito una santa alleanza bianconerazzurra provando così a proporre alcune modifiche al regolamento del calcio un po’ più … incisive.

 

 

Chi ha paura del "Lupo Cattivo"?

Si, sappiamo sin da ora che questi interventi sono destinati a generare infinite discussioni, in particolare tra i "conservatori e i progressisti del pallone", quelli dell'immota manent calcistisca contro gli iconoclasti della pedata.

Il classico dimorfismo, la perfetta dicotomia, l'annoso dualismo…

Ebbene parliamo, ci proponiamo di mettere pesantemente mano alle regole del gioco più bello e più seguito del mondo; non ci aspettiamo di certo dei tappeti rossi, noi che sosteniamo che per preservare il football s'ha per l'appunto da cambiarne significativamente alcune regole, nell'ottica s'intende del miglioramento, altrimenti suoneremmo alquanto gattopardeschi …

 

Eppure, in questa sfida ci conforta il fatto che il partito del cambiamento stia crescendo in maniera trasversale, in particolare nelle tifoserie calcistiche; se, come in questo caso, si riesce a metter d'accordo sulla necessità di cambiare tifoserie fieramente avverse, Juventini ed Interisti che trovano una zopa (non è una signora con lieve difetto fisico ed anche per colmo di sventura  con una zeta di meno … zopa = Zona di Possibile Accordo, mutuato dalle tecniche di negoziazione) vuol dire che il sentimento, la necessità di cambiamento è forte e sentita.

 

Ulteriore spinta ci viene quando gli addetti ai lavori, autorevoli e non usi a prendere una posizione netta, in questo caso si esprimono senza tema di smentite:

Andrea Pirlo dixit (dal libro “Penso quindi gioco”):

Un aiuto esterno sarebbe fondamentale oggi. Gli arbitri non sono robot, è matematico che sbaglino qualcosa, e non ho mai capito come facciano i guardalinee a vedere la palla nel momento in cui viene calciata e allo stesso tempo capire se il giocatore che la riceve è in linea con gli altri oppure no. Neanche un mostro con quattro occhi sarebbe in grado di farlo.

Il no alla tecnologia è da Terzo Mondo dello sport. Basterebbe dotare di un piccolo schermo la postazione del quarto uomo per dirimere praticamente in tempo reale le questioni più complicate. Pallone oltre la linea di porta oppure no, fallo commesso in area oppure fuori, fuorigioco sì o fuorigioco no: in cinque secondi il dubbio amletico verrebbe derubricato a semplice certezza. Al direttore di gara, invece, continuerebbero a competere le decisioni più soggettive, tipo se un'azione di gioco è stata fallosa o regolare, perchè quella non è una cosa su cui le immagini ti possono fornire sicurezze.”

 

Ci preme di aggiungere che non se ne puo' più del proliferare di omini un tempo vestiti di nero ed oggi in tenute sgargianti, che a dispetto della pubblicità in cui il più famoso di loro, il glabro Collina che sentenzia: "now we see more", non vedono un piffero e non riescono a dipanare quelle matasse che il mezzo tecnologico dirimerebbe in pochi minuti.

 

La palla aveva varcato la linea di porta? Il fallo era stato commesso dentro o fuori dall'area? Era veramente un fallo da punire con un rigore? E così via …

Sono solo alcuni esempi sui quali poter lavorare e migliorare. Ce ne sono poi altri che non richiederebbero neanche il mezzo tecnologico (sarà mica il demonio?) ma la semplice rivisitazione o puntuale applicazione di quanto in vigore già oggi,  un minimo di buon senso … perché poi questo abbiamo tentato di usare in quello che molto indegnamente, da non addetti ai lavori ma semplici appassionati,  siamo andati a sviluppare.

 

Professionismo, imprenditorialità verso dimensione amatoriale e pseudo romanticismo

Alzi la mano chi ritiene che queste cose possano convivere!

Noi pensiamo che questa disciplina, il calcio, abbia ormai da tempo travalicato la dimensione decoubertiana e romantica dello sport  trasformandosi  in imprenditorialità, giro di affari di milioni di euro. Tradotto, è un prodotto finale per l’utente che dovrebbe essere il miglior spettacolo possibile, credibile, garantito, scevro da inutili discussioni, faide ed orpelli vari.

La maggior parte per l‘appunto degli utenti finali, dei consumatori evoluti, questo vorrebbe … e di certo non farebbe venir meno le chiacchiere da bar sport che verrebbero solo forse reindirizzate sugli aspetti più nobili, di prestazione tecnico tattica ed atletica (ndr: per noi e forse ripetiamo il concetto, questa roba ha un nome ed un cognome, si chiama Cultura Sportiva).

 

Noi crediamo che non utilizzare la “best available technology” (and sustainaible of course…) accampando l’idea che questo approccio piùscientifico toglierebbe fascino alle competizioni minandone gli aspetti romantici abbia fatto il suo tempo.

 

L’imperfezione, l’errore, la ampia discrezionalità non fanno altro che alimentare le polemiche e creare un “bagno di coltura” per quelli che nel caos sguazzano bene; in uno sport viscerale come il nostro di certo non favoriscono la tanto auspicata (e mai realizzata) crescita di una vera e propria cultura sportiva (again) e di certo non hanno niente a che vedere con il fascino del calcio.

 

Basta guardare quello che accade in altri sport, a dimensione professionistica più o meno spinta per capire quanto il dinamismo ed il cambiamento, una volta pagato lo scotto iniziale, producano effetti benefici.

 

Nel rugby, per non citare gli sport americani che comunque rappresentano un modello assoluto a cui attingere (copy smart e non copy exactly, come direbbero loro) senza stare a reinventarsi la ruota, le regole vengono sistematicamente riviste nell’ottica di sgombrare il più possibile il campo dagli equivoci e favorire lo spettacolo, non si capisce perche` non si dovrebbe fare altrettanto con iI calcio, a maggior ragione per la dimensione planetaria del fenomeno che e` un motivo in più e non in meno per provare a migliorare.

 

In questi sport la figura dell’arbitro è diffusamente rispettata dentro e fuori dal campo, e la sua parola diventa legge.

Regole più chiare e mezzi tecnologici se ben usati rendono più credibile ed affidabile tutto il prodotto calcio, non sminuiscono di certo il direttore di gara, che resta un essere umano, competente e dotato di buon senso, profondo conoscitore della disciplina e confortato da aiuti da usare con perizia (e questa con l’uso dei nuovi sistemi  è una nuova competenza da acquisire).

 

 

 

 

Perfettibilità, non perfezione

La principale (ma anche la più banale a nostro parere) obiezione sollevata all’introduzione della tecnologia, riguarda il fatto che comunque non risolverebbe tutto e lascerebbe in sospeso, o al giudizio dell’arbitro la decisione finale, in particolare per tutta una serie di episodi che per tante ragioni non potessero essere chiariti.   

 

Il più facile (e cost effective) dei mezzi da introdurre, la “moviola” o il rivedere in TV quanto accaduto in caso di decisioni controverse, non sempre  risolverebbe il problema:  “la televisione mostra le immagini, non decide”.

 

Niente di più vero, ma la cosa che vorremmo sottolineare e` che qui la pretesa non e` di rendere nell’immediato il meccanismo perfetto, che per sua natura come noto la perfezione non esiste, bensi` di perfezionare nel tempo, entrando in un’ottica di miglioramento continuo (ndr: il famoso e giapponese, Kaizen).

 

Lasciateci anche dire che vi sono alcuni episodi cosi` macroscopici che possono a velocità normale sfuggire agli arbitri, in tutta buona fede, che se rivisti ed in possesso di una normale onestà intellettuale verrebbero senz’altro indirizzati nel senso più giusto. Per corroborare questa tesi permetteci  il gusto di ricordarvi,  in una veloce carrellata una serie di situazioni incredibili, quasi grottesche che avrebbero trovato il giusto indirizzo con l’uso della televisione, che hanno fortemente indirizzato l’esito di alcune partite molto famose:

  • Mondiali Inghilterra 1966: Inghilterra vs Germania – gol “fantasma” di Hurst
  • Mondiali Messico 1986: Argentina vs Inghilterra – gol di mano di Maradona
  • Champions League 1985: Liverpool vs Juventus – rigore erroneamente assegnato a Boniek
  • Serie A – 1997: Inter vs Juventus – gol correttamente annullato a Ganz
  • Champions League 1997: Juventus vs Borussia D. – rigore non concesso su Jugovic
  • Champions League 1998: Juventus vs Real Madrid – gol di Mijatovic non annullato per fuorigioco
  • Champions League 2005: Liverpool vs Chelsea – gol “fantasma” di Garcia
  • Serie A – 2009: Siena vs Inter – gol di Maicon non annullato per fuorigioco quadruplo
  • Champions League 2009: Chelsea vs Barcellona – 3 rigori non concessi al Chelsea
  • Mondiali Sudafrica 2010: Germania vs Inghilterra – gol  non convalidato di Lampard
  • Serie A – 2012: Milan vs Juventus – gol non convalidato di Muntari
  • Serie A – 2012: Milan vs Juventus – gol annullato a Matri per fuorigioco inesistente
  • Europei Polonia 2012: Inghilterra vs Ucraina – gol non convalidato di Devic
  • Serie A – 2013: Juventus vs Inter -  fuorigioco non rilevato di Asamoah sul gol di Vidal
  • Serie A – 2013: Roma vs Juventus – mancata espulsione di Totti per fallo su Pirlo
  • Serie A – 2013: Milan vs Udinese – clamoroso rigore inventato al 94’ in favore dei rossoneri
  • Serie A – 2014: Milan vs Napoli – rigore non concesso per fallo di Zuniga su Poli
  • Serie A – 2014: Chievo vs Juventus – gol annullato a Paloschi per fuorigioco inesistente
  • Serie A – 2014: Torino vs Juventus – mancata espulsione di Immobile per fallo da dietro su Tevez
  • Serie A – 2014: Torino vs Juventus – gol di Pogba non annullato per fuorigioco di Tevez

Bastano? Ce ne sarebbero molti altri … e poi, nel caso in cui nemmeno la macchina chiarisse il “fattaccio” l’arbitro dovrebbe comunque avere l’ultima parola e con buona pace e serenità di tutti, altrimenti dovremmo concludere che il problema è altrove…

 

Tutto e subito non è di questo mondo, lo sappiamo, ma a tendere con il miglioramento e la diminuzione dei costi di certa tecnologia e la crescita degli arbitri, che ripetiamo, non sono chiamati a scomparire ma a diventare migliori, cambiando pelle ed acquisendo nuove competenze, la ragionevole aspettativa è di veder uno spettacolo ancora più bello.

 

Naturalmente noi vorremmo vedere implementate almeno le proposte qui illustrate in un’unica soluzione per cominciare a valutarne gli effetti nel loro insieme. A non farlo ci sembrerebbe quasi di aver prodotto un tavolino con tre gambe invece di quattro; insomma avremmo la sensazione che manchi sempre qualcosa in quello che deve essere visto come un quadro organico di provvvedimenti dove ne dovessero venir meno e alcuni ne risulterebbe sminuita l’efficacia degli altri, spesso intimamente collegati.

 

Per tranquillizzare i più sgomenti di fronte all’onda “anomala” del cambiamento che stiamo perorando e continuando ad argomentare, quello che ancora non funziona può essere sempre abrogato, cambiato, modificato, integrato. Non stiamo parlando dei comandamenti (come sembrerebbe oggi) scolpiti nella pietra ma “solo” delle regole del calcio.  Noi proponiamo una maggiore dinamicità rispetto alla attuale stagnazione e lentezza nel  perseguire le varie opportunità di miglioramento che sono già li, a portata di mano come frutti che pendono dai rami più bassi di un albero.

 

O si compiono a grandi balzi quei passi che permettono di trasportare (finalmente) il calcio in una dimensione professionistica ed imprenditoriale come si conviene, oppure, e questa provocazione lasciatecela fare, si torni alla tanto decantata dimensione amatoriale e romantica … ma che lo sia per davvero, quasi dilettantesca ed alla amatriciana…alla “volemose tanto bene”, come dicono a Roma.

 

Pensate sia possibile che qualcuno rinunci alle grosse fette di torta da spartirsi per riportare il calcio ad una dimensione più pura e orginale?

E allora quantomeno ci diano quello per cui paghiamo, non abbiamo bisogno di zuffe e polemiche da operetta. Vogliamo calcio, solo bel calcio gestito in maniera consona e ripulito quanto più possibile da difetti grotteschi e caciare imbarazzanti. La pura essenza, insomma.

 

Per concludere, lasciateci sottolineare che siamo al momento in mezzo ad un guado … se qualcuno pensa che sia possibile rimanervi in attesa delle rapide, secondo noi e` un errore. Anche questo sottolineiamo di nuovo, due forze cosi` diverse come professionismo ed amatorialità, insieme ai massimi livelli di una disciplina non si integrano, al massimo si sommano creando effetti alquanto sgradevoli.

Se qualcuno poi ci dirà che siamo troppo radicali e che si può mediare, noi risponderemo sempre che lo prenderemo come un complimento, da uomini che caso strano prendono una posizione, forse drastica, estremista, senza se e senza ma e…ci piace cosi`.

 

 

 

Questi i punti concreti che abbiamo identificato e che metteremo sul tavolo della discussione nei prossimi post:

 

Aspetti generali di governance del calcio

  • Riduzione del numero di squadre partecipanti ai campionati professionistici
  • Professionismo ed indipendenza arbitrale

Possibili nuove regole di gioco

  • Tempo di gioco, durata delle partite (Regola 7)
  • Direzione di gara
  • Implementazione  della  “moviola”/possibilità di rivedere le azioni.
  • Timeout
  • Fuorigioco (Regola 11)

Decisioni arbitrali e precisazioni sul regolamento

  • Fallo di mano
  • Fallo da ultimo uomo
  • Rimessa in gioco dal fondo
  • Fallo da dietro
  • Strattonate in area
  • Distanze in barriera
  • Sostituzioni
  • Simulazioni

Utilizzo della tecnologia da parte dei team, durante la partita

 

Seguiteci e, soprattutto … partecipate alla discussione per migliorare le idee!

 

 

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