Riprendo il mio viaggio quasi da dove lo avevo interrotto, ritorno nel sud-est asiatico, in Vietnam saltando il Laos e la Cambogia che erano in programma se non avessi trascorso venti giorni a Berlino. Il volo più economico che ho trovato arriva ad Hanoi e fa uno scalo lunghissimo a Mosca (peccato che non posso uscire dall'aeroporto). Visiterò il Vietnam da nord verso sud.Ad Hanoi mi basta una giornata per riprendere il ritmo del viaggio e superare il jet leg (6 ore avanti). La città è caotica ed invasa dalle due ruote, gli scooter si muovono a sciami, ormai le biciclette sono pochissime, attraversare la strada è un'impresa anche sulle striscie pedonali. Sono arrivato un pò prevenuto in Vietnam, molta gente incontrata durante il viaggio mi aveva descritto la gente del posto con un brutto carattere e chiusi. Io sto incontrando tantissimi sorrisi molto più sinceri di quelli thailandesi e gente curiosa di sapere da dove vieni, quanti anni hai ecc. I ristoranti e i caffè sembrano le mense dei bambini dell'asilo, è tutto piccolo, sedioline e tavoli bassi. Giro per la città vecchia e per i mercati, visito il mausoleo di Ho Chi Min ed il museo, una delle cose che mi colpisce perchè inaspettata è una chiesa cristiana piena di fedeli il mercoledi delle ceneri, stracolma, mai vista così tanta gente in chiesa.Mi sposto verso nord e vado a Sapa, quasi al confine con la Cina, la distanza non è tanta ma la strada è piena di curve ed in salita, un paio di incidenti rallentano ulteriomente il tragitto e arrivo dopo quindici ore di bus. Gli sbalzi di temperatura sono assurdi, il primo giorno giro in maglietta, due giorni dopo nevica! Un trekking di due giorni mi fa scoprire dei paesaggi bellissimi, la gente del luogo mi ricorda le persone incontrate nel trekking sull'Himalaya, la loro semplicità e serenità è spiazzante. Le donne sembrano faticare più degli uomini, vedo una ragazza zappare la terra su un terreno ripido, sotto la pioggia e con un bambino sulle spalle, mi accorgo di lei perchè sento il bambino piangere come un gattino. Sto girando con Marco, un ragazzo tedesco ed una coppia di ragazzi lituani, salire non è cosi faticoso ma è difficile perchè il terreno è umindo e scivolosissimo, le scarpe sono piene di fango ma non sono caduto neanche una volta. La notte ci fermiamo presso una famiglia del posto, la cena è ottima ed abbondante.La baia di Ha Long è un altro luogo affascinante, appena arrivi tutti ti propongono tour attorno alla baia di uno, due, tre giorni tutti costosissimi, non amo questo genere di cose "tutto organizzato" ed oltre al costo esagerato non mi va di dormire in barca (un mese fa una è affondata e sono morte un pò di persone). Decido di andare in porto e vedere, incontro altri backpackers con i miei stessi desideri, ma l'unico modo di arrivare all'isola di Cat Ba è partecipare ad un mini tour che fa sosta a delle grotte che si riveleranno davvero interessanti. Il giorno seguente a Cat Ba la giornata è magnifica, con Veronica, Martin (una coppia di ragazzi praghesi) ed altri ragazzi noleggiamo dei kayak e stiamo tutto il giorno in acqua, riusciamo a vedere molte cose con la massima libertà raggiungendo posti accessibili solo alle piccole imbarcazioni.Sono ora ad Hue, ho superato il 17° parallelo, inizio ad esplorare il sud.
Riprendo il mio viaggio quasi da dove lo avevo interrotto, ritorno nel sud-est asiatico, in Vietnam saltando il Laos e la Cambogia che erano in programma se non avessi trascorso venti giorni a Berlino. Il volo più economico che ho trovato arriva ad Hanoi e fa uno scalo lunghissimo a Mosca (peccato che non posso uscire dall'aeroporto). Visiterò il Vietnam da nord verso sud.Ad Hanoi mi basta una giornata per riprendere il ritmo del viaggio e superare il jet leg (6 ore avanti). La città è caotica ed invasa dalle due ruote, gli scooter si muovono a sciami, ormai le biciclette sono pochissime, attraversare la strada è un'impresa anche sulle striscie pedonali. Sono arrivato un pò prevenuto in Vietnam, molta gente incontrata durante il viaggio mi aveva descritto la gente del posto con un brutto carattere e chiusi. Io sto incontrando tantissimi sorrisi molto più sinceri di quelli thailandesi e gente curiosa di sapere da dove vieni, quanti anni hai ecc. I ristoranti e i caffè sembrano le mense dei bambini dell'asilo, è tutto piccolo, sedioline e tavoli bassi. Giro per la città vecchia e per i mercati, visito il mausoleo di Ho Chi Min ed il museo, una delle cose che mi colpisce perchè inaspettata è una chiesa cristiana piena di fedeli il mercoledi delle ceneri, stracolma, mai vista così tanta gente in chiesa.Mi sposto verso nord e vado a Sapa, quasi al confine con la Cina, la distanza non è tanta ma la strada è piena di curve ed in salita, un paio di incidenti rallentano ulteriomente il tragitto e arrivo dopo quindici ore di bus. Gli sbalzi di temperatura sono assurdi, il primo giorno giro in maglietta, due giorni dopo nevica! Un trekking di due giorni mi fa scoprire dei paesaggi bellissimi, la gente del luogo mi ricorda le persone incontrate nel trekking sull'Himalaya, la loro semplicità e serenità è spiazzante. Le donne sembrano faticare più degli uomini, vedo una ragazza zappare la terra su un terreno ripido, sotto la pioggia e con un bambino sulle spalle, mi accorgo di lei perchè sento il bambino piangere come un gattino. Sto girando con Marco, un ragazzo tedesco ed una coppia di ragazzi lituani, salire non è cosi faticoso ma è difficile perchè il terreno è umindo e scivolosissimo, le scarpe sono piene di fango ma non sono caduto neanche una volta. La notte ci fermiamo presso una famiglia del posto, la cena è ottima ed abbondante.La baia di Ha Long è un altro luogo affascinante, appena arrivi tutti ti propongono tour attorno alla baia di uno, due, tre giorni tutti costosissimi, non amo questo genere di cose "tutto organizzato" ed oltre al costo esagerato non mi va di dormire in barca (un mese fa una è affondata e sono morte un pò di persone). Decido di andare in porto e vedere, incontro altri backpackers con i miei stessi desideri, ma l'unico modo di arrivare all'isola di Cat Ba è partecipare ad un mini tour che fa sosta a delle grotte che si riveleranno davvero interessanti. Il giorno seguente a Cat Ba la giornata è magnifica, con Veronica, Martin (una coppia di ragazzi praghesi) ed altri ragazzi noleggiamo dei kayak e stiamo tutto il giorno in acqua, riusciamo a vedere molte cose con la massima libertà raggiungendo posti accessibili solo alle piccole imbarcazioni.Sono ora ad Hue, ho superato il 17° parallelo, inizio ad esplorare il sud.
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