Vigliaccheria

Da Loredana V. @lorysmart

C’è una cosa che non sopporto, ed è la vigliaccheria.

Non la vigliaccheria dovuta alla paura di qualcosa di fisico, di un’aggressione, di una malattia, di un qualsiasi atto di violenza che ci possa colpire materialmente: quello è giustificabile, non tutti sono eroi quando si tratta del dolore corporeo, anzi i più, me inclusa, lo sono.

Parlo della vigliaccheria morale, ossia dell’incapacità di assumersi delle responsabilità, di prendere delle decisioni, senza delegarle agli altri, di esprimere le proprie opinioni e dire chiaramente ciò che si pensa.

Specialmente quando si delega agli altri quello che non si è capaci di fare ( o non si ha voglia), quel nascondersi e trincerarsi dietro frasi sibilline senza alcun significato e che quindi non dicono nulla: il massimo della pusillanimità.

Vigliaccheria che si associa quasi sempre all’ipocrisia di chi da una parte magari ti fa complimenti però non esita a pugnalarti alle spalle con il suo comportamento.

Forse io, diametralmente opposta, che dico sempre quello che penso, nel bene e nel male, sono altrettanto odiosa; non ho mai saputo se la sincerità sia un bene od un male, talvolta mi ci vorrebbe un po’ di “diplomazia” in più, diplomazia che esercito solamente nel non mandare a quel paese qualcuno anche quando ne avrei davvero voglia.  



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