L'orientalista Raniero Gnoli, lo definisce un manuale yoga, là ove si intenda yoga nel senso di "unione" e non nel senso esposto negli Yoga Sūtra di Patañjali: unione con Śiva-Bhairava, in uno stato quindi al di là del dualismo.[3]
Bhairava significa "terribile", ed è la forma terrifica di Shiva. Bhairava è il distruttore dell'ignoranza, dell'illusione, colui che è oltre ogni dualità. Vijñana sta per "saggezza" o "conoscenza", mentre Tantra qui significa "tecnica", "metodo". Letteralmente si può quindi tradurre in "metodo per distruggere l'ignoranza e raggiungere la consapevolezza". Oggetto del testo la risposta di Shiva a Parvati, sua sposa, che gli aveva chiesto il significato dell'Universo e di Dio.
Śiva in realtà non risponde direttamente alle domande di Pārvatī le propone invece 112 tecniche di meditazione con le quali sperimentare lo stato di non-dualità e quindi la conoscenza della Realtà Assoluta...
Cos'è la realtà?
Cos’è questo universo pieno di meraviglia?
Cos’è questa vita al di là della forma che pervade le forme?
Come possiamo penetrarla pienamente, al di sopra di spazio e
tempo, nomi e descrizioni?