Viktor Ritschek

Creato il 18 gennaio 2014 da Catreporter79

Organizzata e concepita per la cattura dei grandi protagonisti del crimine nazista, la rete investigativa e giudiziaria occidentale fece sfuggire tra le sue maglie spesso troppo larghe i “pesci” più “piccoli” del gangsterismo hitleriano. E’ il caso del giovanissimo sergente delle SS Viktor Ritschek , “tedesco dei Sudeti”, impiegato nel lager di Leopoli (lo stesso nel quale fu imprigionato Simon Wiesenthal ). Pochi giorni prima della fine del conflitto, Ritschek uccise a sangue freddo un padre, una madre ed il loro bambino, con un colpo alla nuca, davanti agli occhi del futuro “cacciatore di nazisti”. Nascosti presso una famiglia polacca, i tre erano stati traditi e successivamente catturati. “Quando tornò indietro, il suo passo erta il solito passo. Aveva abbattuto tre scoiattoli”, scrisse anni dopo Wiesenthal nelle sue memorie.

“Sono non di meno convinto, e non saprei dirne il motivo, che Ritschek sia ancora vivo e che viva, sotto falso nome, da qualche parte in Svezia. Probabilmente voglio ch’egli viva: perché lo voglio trovare. Trovare e vedere la sua faccia: una faccia d’uomo nella quale nulla muta dopo che ha ucciso tre persone per le quali di lì a pochi giorni si sarebbero aperte le porte della libertà”