Villa Colle del Cardinale e territorio circostante.....un luogo di delizie

Da Emilianat
Questo post sarà più lungo del solito, parlerò di luoghi a me molto cari : le colline dove è nata mia madre e dove i nonni hanno vissuto per tutta la vita. Quest'angolo di paradiso è poco fuori da Perugia, ma pochi lo conoscono. Seguitemi.............. 

E' una bella giornata primaverile, ai lati della strada scorrono distese di campi gialli, mentre raggiungiamo Colle Umberto I

stiamo arrivando alla prima tappa del nostro percorso, in lontananza si vede già la villa Colle del Cardinale e il piccolo borgo. Quando da piccola andavamo a trovare i nonni, di prima mattina prendevamo la corriera che purtroppo ci lasciava abbastanza lontano dalla loro casa. Dovevamo fare un bel tratto a piedi, io e i miei cuginetti, insieme ai nostri genitori, non vedevamo l'ora di arrivare "ai leoni", perchè sapevamo che presto avremmo incontrato il nonno, che guarda caso si chiamava Leone, ci veniva incontro e a turno ci prendeva in braccio perchè c'era da camminare ancora tanto prima di giungere a casa

I leoni, altro non erano che statue poste alla sommità dell'ingresso della villa, allora era ancora abitata e in occasione della festività di San Giuseppe, patrono di Colle Umberto, i proprietari aprivano i cancelli agli abitanti del luogo e offrivano una merenda nei bellissimi giardini del parco, allora pieno di corsi d'acqua e fontane. Una volta andai alla "merenda" insieme al nonno e mi è rimasto sempre impresso quel posto magnifico e quell'evento così particolare

 poi la villa per molto tempo non fu più abitata, fu svuotata di tutti i suoi arredi e abbandonata ad uno stato pietoso. Fortunatamente nel 1996 fu acquistata dal demanio dello Stato e sotto la tutela della Sopraintendenza dei beni architettonici, fu iniziato il suo recupero. Oggi è una delle rare occasioni in cui viene aperta al pubblico e non potevo certo mancare

E' bello dopo tanti anni ripercorrere il viale che ci porterà fino alla villa

in mezzo alla siepe  spuntano di tanto in tanto profumatissimi fiori di caprifoglio

la scultura centrale di quella che un tempo era una bellissima fontana piena d'acqua

e finalmente eccola, la facciata è stata restaurata, ma all'interno (non si possono fare foto) c'è ancora molto da fare. Alcune stanze sono state restaurate e sono ricche di raffinati affreschi, molti dei quali di Savini.Attualmente si sta restaurando l'imponente e stupendo Salone d'Onore, con un magnifico soffitto di legno cassonettato e e intagliato, riccamente decorato con dorature e colori bellissimi

La villa fu edificata intorno al 1575 su progetto dell'architetto perugino Galeazzo Alessi, su commissione del cardinale Fulvio Della Corgna, membro della nobile famiglia perugina, nota soprattutto per la parentela con papa Giulio III

il giardino e il parco occupano una superficie di ben 13 ettari



la limonaia

la facciata posteriore della villa


 anche se c'è ancora tanto da fare, si intuisce la maestosità e la bellezza un tempo appartenuta al parco

da questa parte si gode una bella vista della campagna circostante. Qui termina la visita, ma mio marito ed io proseguiamo verso il piccolo borgo, proprio alle spalle della villa

un tempo abitato da contadini e ora finemente restaurato

il panorama che si gode dal borgo

un bel giaggiolo

non vediamo persone, ma il cancello è aperto e quindi decidiamo di entrare


una lapide murata sulla facciata dell'edificio centrale, ricorda il passaggio del fronte. Tante volte la mamma mi raccontava di quando i soldati tedeschi gli requisirono la casa e  tutta la famiglia visse per tanto tempo sotto un ponte

le case che un tempo furono le abitazioni dei contadini, sono state trasformate in splendide dimore



non abbiamo incontrato nessuno, ma prima di abbandonare il borgo ci accorgiamo che qualcuno ci sta osservando: un bel gattone con un rombo nero sul naso

proseguendo, costeggiamo le mura che circondano il parco. D'ora in poi saremo circondati da scenari bellissimi

un mare di spighe increspato dal vento

sullo sfondo il monte Tezio

fiori di campo che la mamma chiamava "manine della Madonna"

e fiori di sambuco

in mezzo alle colline, spunta la sagoma di monte Acuto

questo splendido crinale mi ricorda la schiena di un dinosauro

a questo punto ci fermiamo per godere della bellissima natura che ci circonda


decidiamo a malincuore di tornare indietro

sulla strada del ritorno, incontriamo un fagiano che sta tranquillamente passeggiando, con la macchina spenta e il cambio in folle, piano piano lo seguiamo

continua per un pò a camminare tranquillo

poi improvvisamente si alza in volo......... che spettacolo!!!!!!!


ed ecco in lontananza apparire sull'estrema destra una siepe e in cima si scorge a malapena un tetto: quella era la casa dei nonni, cosa darei per rivederla........ mi fermo un attimo

mi tornano alla mente tanti bei ricordi......... poi risalgo in macchina

passiamo davanti alle siepe che ormai copre la stradina che portava su in cima fino alla casa, in fondo al viale c'è un cancello chiuso

un ultimo sguardo a quest'angolo di paradiso e ci dirigiamo verso la città........Si conclude così una bellissima giornata sulla scia emotiva di tanti bei ricordi

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