E' ovviamente chiusa, per cui non mi è stato possibile accedere e verificare le condizioni in cui versa prima di scrivere questo post, ma sbirciando dal cancello di Via Curia è evidente l'abbandono e l'incuria che la caratterizzano.
La villa ospita (o forse ospitava...) un palmento che sembra sia ormai irriconoscibile a causa di un semi-prefabbricato costruito in epoca più recente. All'interno è presente una tricora di epoca romano imperiale a ridosso dei resti dell' acquedotto romano.
Secondo il rapporto della Sovrintendenza ai Beni Culturali che l'ha visitata qualche anno, a seguito di una denuncia dei vigili urbani, lo stesso affresco di Alfonso Orabona (1870/1874) ha subito pesanti danneggiamenti ad opera dell'umidità.
Ho cercato on line notizie recenti a riguardo, ma ho trovato solo alcuni articoli risalenti al periodo 2012/13, dopo il nulla... sembra che nessuno se ne preoccupi più.
A dire il vero, ho anche letto della presenza di due associazioni animaliste, ma non si capisce se il luogo sia stato o sia ancora un gattile...
Una cosa è certa, dall'esterno non si vede alcun movimento che possa dare il sentore del recupero dell'area, si percepisce esclusivamente l'abbandono.
Come sia possibile che un immobile storico e importante, immerso in un verdeggiante parco all'interno della nostra città rimanga abbandonato a se stesso e dimenticato.
Sentiamo parlare di grandi progetti, di milioni di euro da destinare alla vecchia dogana, al muro del tondo Gioeni, milioni di euro da spendere in opere a mio avviso non così urgenti e nello stesso tempo abbandoniamo nell'oblio la storia della nostra città perdendo una grande occasione: la riqualificazione di un parco arricchito dalla presenza di un antico palazzo che andrebbe trasformato in museo e restituito alla collettività.
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