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L’architettura del motore trasversale a 4 cilindri di derivazione automobilistica, 499 cc, raffreddamento a liquido, inclinati in avanti e alimentati da un compressore volumetrico, è la stessa che caratterizzava il modello originale della Rondine realizzata dalla CNA nel 1934. Inizialmente il progetto aveva permesso alla Rondine di conquistare alcune gara e qualche record sul giro. Rilevata dalla Gilera, la Rondine fu affinata da Piero Taruffi, ingegnere e pilota che seguiva il progetto già dalla gestione CNA. Fu così abbandonato il telaio in lamiera per una più moderna ed efficace struttura in tubi, con l’adozione della sospensione posteriore Gilera, e ridisegnato il manovellismo del motore. La nuova Rondine targata Gilera mostrò subito il suo potenziale, con velocità di punta vicine a 220 km/h, vincendo la gara di Monza nel 1937, pilotata da Giordano Aldrighetti che si è anche aggiudicato il Campionato Italiano l’anno successivo.
Messa ormai a punto la Gilera Rondine ha permesso all’indimenticato Dorino Serafini di portare conquistare il Campionato Europeo del 1939 con il modello che 73 anni dopo si è aggiudica a Villa erba l’ambito Trofeo BMW Group, Best of Show del Concorso d’Eleganza.