LIGA VILLARREAL CELTA VIGO – Il Villarreal, dopo gli schiaffi del Santiago Bernabeu (clicca qui per la cronaca), vuole rimettersi in marcia verso l’Europa che conta. Sulla sua strada c’è il Celta Vigo, squadra in salute imbattuta da da tre gare. L’ex Chievo Jokic è il primo ammonito dell’incontro per un’entrata sull’ottimo Santi Mina. I padroni di casa fanno buon possesso, il Villarreal ha buone ragioni per protestare visto che un chiaro fallo in area non viene sanzionato. Qualche dubbio circa la conduzione arbitrale, scambio di battute acceso tra Marcelino e il signor Borbalan con il tecnico del Submarino che manda il suo secondo a far da pacere. Ancora un episodio controverso alla mezz’ora, Perbet va a terra dopo un contatto con Cabral ma anche stavolta non succede niente. E il Madrigal si spazientisce. Il Villarreal che continua a far la gara, gli uomini di Luis Enrique manovrano con troppa lentezza e faticano a distendersi ma comunque mostrano una solidità invidiabile. Giovani Dos Santos si fa vedere con la sua velocità, al 33esimo chiede un penalty pure lui ma in questo caso non ci sentiamo di criticare il direttore di gara. Perbet ha una buona occasione in finale di primo tempo, fa tutto bene ma poi spara il pallone nel parcheggio. Gara piuttosto maschia, entrambi i centrali del Celta sono già ammoniti e corrono qualche rischio di troppo, il risultato comunque non si sblocca e si torna negli spogliatoi a reti bianche.
Luis Enrique si tutela togliendo il nervosissimo e già ammonito Cabral, Lopez al suo posto, inizio vivace di secondo tempo con un’occasione per parte. Al 54′ Bruno impegna Yoel, sulla ribattuta arriva Gomez che serve Pebret, palla in rete da due passi. Il gol viene però annullato per fuorigioco, scelta giusta ma il pubblico di casa è stufo da un pezzo. Celta che corre rischi ma, fedele ai dettami del suo mister, vuole comunque provare a vincere la gara, dentro Nolito per Krohn Dehli. Gialli sempre pericolosi, il mancino di Tomás Pina al 64′ si perde di un soffio a lato. Il Celta non sta a guardare, la bomba di Rafinha fa paura ma frutta solo un corner. Siamo a venti dal termine, entrambe le squadre hanno dato molto, Marcelino manda in campo la sua arma segreta: Nahuel Leiva. Solo 17 anni ma già addosso gli occhi di tutti gli addetti ai lavori, con la squadra B ha fatto vedere il suo valore e ora è atteso alla prova di maturità ma i numeri sembrano esserci, tanto che che in molti si avventurano in paragoni con Leo Messi. Difficile che arrivi ai livelli della Pulce, ma a giudicare dal boato dello stadio è già un idolo da queste parti.
L’atmosfera al Madrigal cambia a sette dal termine: punizione di López, Orellana impatta di nuca e mette in rete. I gialli quasi non ci credono, si materializza la terza sconfitta in campionato, una bella botta alle ambizioni Champions, arriva un lacrimogeno dagli spalti e il gioco viene sospeso.