Villas-Boas attacca Mou Primo derby da rivali

Creato il 27 settembre 2013 da Mbrignolo

ANTAGONISTI. Per la prima volta Villas-Boas affronterà il suo maestro Josè Mourinho, dopo la scissione del 2009. (ph. profilo Twitter del Tottenham)

STORIE (Londra). Era un’amicizia, ora non lo è più. Il calcio li ha uniti, ora il calcio li divide, così, in maniera imprevedibile, proprio come un rimbalzo inaspettato del pallone.
Il loro mercoledì di Coppa di Lega è andato secondo le aspettative: tanto turnover e vittorie schiaccianti rispettivamente contro Aston Villa (0-4) e Swindon Town (0-2). Il turno infrasettimanale è stato, però, solo un piccolo scoglio da superare per giungere, nel migliore dei modi, al derby londinese che infuocherà il sesto turno di Premier League.
Una rivalità a tutto tondo quella tra le due compagini della Capitale, che quest’anno può vantare un’ulteriore fattore di fascino: sulle due panchine si sfideranno per la prima volta il maestro Josè Mourinho e l’ormai ex apprendista Andrè Villas-Boas, il cui rapporto  non può di certo dirsi idilliaco dal giorno in cui le loro strade presere direzioni diverse (era il 2009).
In occasione della prima stracittadina dell’anno, i ruoli tra due manager che, dopo cinque giornate, si trovano rispettivamente in seconda (Spurs) e in quarta (Blues) posizione, si sono invertiti in maniera imprevedibile. Villas-Boas ha parlato tanto in conferenza stampa della rottura con l’attuale tecnico del Chelsea, non risparmiando, da buon erede, invettive tipiche del mentore Mourinho. Lo “Special Two“, come era stato chiamato ai tempi del breve incarico da tecnico proprio del Chelsea, ha cambiato abito e ha buttato benzina sul match che andrà in scena domani: Non perdo il sonno pensando a ciò che in passato c’è stato con Mourinho. Andavamo d’accordo ma, prima della sua esperienza all’Inter, il nostro rapporto si ruppe. Tutto è nato perchè io ero pieno di ambizioni e sentivo di poter dare molto di più di quanto facessi da allenatore in seconda. Mourinho non aveva bisogno di nessuno al suo fianco, così ha deciso di continuare da solo la sua carriera”.

L’attuale tecnico del Tottenham ha spiegato, secondo quanto rivela il The Guardian, che non rivolge parola a Mourinho da agosto, quando i due si sono incrociati alla riunione dei dirigenti della Premier League. A scaldare ancor di più gli animi di Villas-Boas è stato lo sgarbo fatto in estate agli Spurs dalla presidenza del Chelsea, che ha soffiato (irrispettosamente, secondo gli addetti ai lavori del Tottenham) Willian proprio mentre la firma del brasiliano era in via di definizione con la squadra del presidente Levy, il quale ha così dovuto ripiegare (con discreto successo) sull’ex Ajax Eriksen. “Suppongo che la questione Willian – ha aggiunto Villas-Boas – sia stata una mossa difensiva del Chelsea. Alla fine la scorsa stagione ci siamo ritrovati a lottare per gli stessi obiettivi e mai avrebbero voluto che una diretta rivale si rinforzasse. Credo che questo sia soprattutto un segno di evoluzione del Tottenham, che dovrà dire la sua anche con le migliori squadre della Premier, come lo sono i Blues”.

Dal canto suo, lo Special One ha agito in maniera opposta e con schiva compostezza, con un secco “non ne voglio parlare“. Il silenzio apre le strade che condurranno al primo London Derby “in famiglia”, che sarà teatro di rivalse e conferme, soprattutto per un Villas-Boas in cerca di soddisfazioni, come quando si presentò al Chelsea nel 2011: “Volete che vi dia un titolo e un soprannome, ma sono io ad aspettarne uno, per quando sarò vincente. Questo non è un ‘one-man show’, qui si tratta di creare empatia, ambizione e motivazioni in tutti. Potrei essere chiamato ‘the group one’, perchè voglio che il gruppo sia unito, speciale e vincente.”

Contenuto ceduto in esclusiva dall'agenzia alaNEWS. Riproduzione vietata. Anno 2013.

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