Ville d’otium e Ville rusticae dell’Ager Stabianus

Creato il 24 gennaio 2015 da Vesuviolive

Separata da Villa Arianna da uno stretto vicus, il Secondo Complesso è una villa d’otium che venne esplorata a più riprese: la prima volta nel 1762 da Karl Weber, nel 1775 da Pietro la Vega e infine nel 1967 da Libero D’Orsi. Oggi soltanto una parte della sua struttura, circa 1000mq, è stata riportata alla luce e attualmente visitabile. Questo complesso archeologico si compone di due zone: una più antica collocabile intorno al peristilio che è stata edificata intorno al I secolo a.C. e una di più recente costruzione, probabilmente un ampliamento o una fusione con un’altra struttura già esistente, di età imperiale.

Affresco dal Secondo Complesso

La Villa del Pastore – così chiamata per ritrovamento di una statua raffigurante un pastore con agnello – venne anch’essa esplorata in epoca borbonica da Karl Weber e, in seguito, interrata. Alcune strutture della villa vennero intercettate negli anni ’60  e il sopraintendente dell’epoca, Alfonso de Franciscis, chiese di espropriare tutta l’area per intraprendere una campagna di scavi sistematici. In attesa di tale permesso, le strutture furono nuovamente sepolte nel 1970. A seguito di varie questioni burocratiche, la causa di esproprio va avanti ancora oggi e la villa rimane attualmente sepolta.

Villa del Pastore – Statua del Pastore

Villa di Anteros e Heraclo è l’unica villa d’otium ritrovata nel comune di Gragnano; venne esplorata per la prima volta da Karl Weber nel 1749. Nel 2006, fu fortuitamente intercettata da un  gruppo di volontari, e ne furono riportati alla luce diversi ambienti tra cui un androne con pareti bianche e pavimentazione scolpita. Ad oggi, a causa della permanente mancanza di fondi, non si è potuto provvedere ad avviare una sistematica indagine archeologica di questa villa.

Villa Carmiano deve il suo nome alla località Carmiano, situata nel comune di Gragnano. La costruzione è stata riportata alla luce nel corso degli scavi effettuati da Libero D’Orsi nel 1963 e a seguito del suo stato di abbandono e per conservarne meglio le strutture murarie è stata nuovamente sepolta nel 1998.

Villa Carmiano – Triclinio

Villa Petraro è una villa rustica situata in località Petraro, dalla quale prende il nome, al confine tra Castellammare di Stabia e Santa Maria la Carità. Scoperta nel 1957, la sua esplorazione è proseguita fino al 1958, quando dopo averla spogliata di affreschi ed elementi decorativi venne nuovamente sepolta. La villa, al momento dell’eruzione del Vesuvio, doveva essere interessata da lavori di ristrutturazione e molto probabilmente la si stava trasformando da villa rustica a villa d’otium.

Villa Sant’Antonio Abate è una villa rustica rinvenuta in località Casa Salese nel Comune di Sant’Antonio Abate. Venne scoperta nel 1974 ed ha fornito agli archeologi importanti notizie sugli usi e costumi dei romani: infatti non essendo mai stata esplorata prima d’allora, ha offerto una grande varietà di oggetti, ora conservati nell’ antiquarium di Castellammare di Stabia.

Oltre a quelle elencate, possiamo ricordare numerose altre ville d’otium e rusticae, disseminate in tutto l’Ager Stabianus: Villa del FaunoVilla Medici, Villa Petrellune, Ville dell’Ogliaro, Villa del Filosofo, Villa Casa dei Miri, Villa Sassole, Villa Cappella degli Impisi, Villa rustica in prop. Malafronte, Villa rustica in prop. Iozzino, Villa rustica in via Sepolcri, Villa del Genio, Villa in s.s. 145,  Villa di via Pantano, le due ville in loc. Incoronata.

Fonti immagini: Wikipedia
Fonte: In Stabiano, Exploring the Ancient Seaside Villas of the Roman Elite, AA. VV., 2005

Il Secondo Complesso è visitabile e si trova a Castellammare di Stabia in via Passeggiata Archeologica 11.


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