Cade oggi l’undicesimo anniversario della morte di Vincenzo Vaccaro Notte;
Fu ucciso in un agguato nella piazza del suo paese, senza che nessuno vedesse o sentisse nulla…
Un gruppo di killer lo intercettò e lo massacrò a colpi di lupara.
Un omicidio certo, ma anche un atto dimostrativo con il quale la cosiddetta “Cosca dei Pidocchi” intendeva mettere in chiaro quale sarebbe stata la fine di chiunque si sarebbe messo di traverso tra loro e gli affari. La mafia, lo sappiamo bene, non sopporta chi non abbassa la testa, chi non rispetta le “consegne”. Non tollera che nel proprio territorio qualcuno non si sottometta alla sua legge.
Lo sapevano anche i fratelli Vaccaro Notte, ma questo non costituì per loro un buon motivo per mollare…
Vincenzo fu il primo ad essere assassinato. L’8 Novembre del 1999. Ma era da parecchio tempo prima che le voci in paese si facevano pressanti. In molti sapevano che qualcosa stava per succedere, ma i “Pidocchi” ebbero modo di agire indisturbati;
La speranza oggi è che l’esempio di persone eroiche come i fratelli Vaccaro Notte, e prima di loro Libero Grassi e tutti quegli imprenditori e liberi professionisti che decidendo di non cedere al ricatto mafioso hanno decretato la loro stessa condanna, serva come stimolo alle nuove generazioni.
Che la loro storia venga ricordata ed onorata da chi oggi si trova nella loro stessa situazione e da tutti coloro che hanno il dovere di denunciare anzichè voltare le spalle a chi ha bisogno d’aiuto;
E mentre qualcosa nel Sud sembra cambiare anche grazie alle numerose associazioni di giovani che hanno deciso di lottare per portare avanti l’idea di cambiamento, al Nord c’è ancora molto da lavorare, come ha denunciato solo pochi mesi fa Ilda Bocassini…
Per questo oggi è fondamentale ricordare Vincenzo, Salvatore, Angelo, e le loro storie