Vincere la timidezza si può: ecco come fare!

Da Vgiandomenico @singleitaly

La timidezza

è il tratto che caratterizza in varia misura il comportamento improntato a esitazione, ritrosia, impaccio e pudore superiori a quanto manifestano in analoga situazione altri soggetti. Ai suoi livelli massimi si manifesta come fobia sociale, la paura di soccombere ad attacchi di panico in situazioni di pubblica esposizione. Non sempre essa è da considerare una patologia; talvolta, se ben affrontata, può dar luogo ad una consapevole e fruttuosa introversione della personalità, che in tal modo diviene intensa e riflessiva.

[tratto da http://it.wikipedia.org/wiki/Timidezza]

Per approcciare, attrarre, sedurre e concludere con una donna occorre un solo elemento basilare: sicurezza in se stessi!

Timidezza equivale ad insicurezza!

Non riuscirai mai ad essere interessante agli occhi di qualsiasi donna sola se le dimostrerai di non credere in te stesso, essere timido vuol dire il contrario!

Come in qualsiasi campo della vita, dallo sport al lavoro, dal gioco ai rapporti con gli altri, anche nella seduzione e prima ancora nella genesi dell’attrazione, l’uomo deve dimostrare fiducia in se stesso e nei propri mezzi…. La domanda: da cosa scaturisce la propria sicurezza? Come conquistarla o riconquistarla? Come vincere la timidezza?

Il concetto è molto semplice da capire e da affrontare e, anche se è stato sempre sotto i tuoi occhi, raramente viene colto, recepito ed assorbito.

La timidezza blocca, viene assimilata se cronicizzata ad una vera e propria patologia. Non sono un dottore, non sono uno specialista del settore medico, non sono uno psichiatra o prima ancora uno psicoterapeuta e non voglio assolutamente sostituirmi a nessuna di questa figure. Quello che so e che la timidezza, prima che capissi da cosa fosse generata, mi ha fatto perdere molte occasioni.

Il rossore, la palpitazione che aumentava, la bocca che si asciuga, gli occhi che si abbassano, la testa che li segue, il blackout…. la timidezza che prendeva il sopravvento… quello che potevo dire veniva annullato, quello che immaginavo anticipando il futuro veniva infranto nel momento di un “ciao” da parte di lei, al cospetto della donna sola che mi interessava! Ancora una volta la timidezza aveva aveva vinto ed io restavo con i miei ma e i miei perché!

Conosco bene le sensazioni che porta la timidezza, io ero così, e oggi, vuoi per le esperienze che ti forgiano, vuoi perché ho sperimentato davvero sulla mia pelle cosa voglia dire essere succubi di qualcosa che ti avvolge e si autoalimenta, qualcosa che non ti lascia respirare, qualcosa che si insinua come un parassita ed inizia da un piccolo campo della tua vita, per ingrassare attraverso i tuoi “fallimenti” quotidiani, facendo accrescere la tua insicurezza fino a paralizzarti, ne sono venuto fuori alla grande e da tantissimo tempo…. Sinceramente non voglio più sentir parlare di timidezza!

Trasformare la propria insicurezza e addirittura servirsene: è di questo che voglio parlarti ora!

Esistono svariati ebook che approfondiscono l’argomento offrendoti molti altri spunti validissimi su come debellare questo male: la timidezza appunto!

Nella sezione dedicata all’iner game della seduzione, il nostro amico Reborn ci da dei consigli molto validi su come vincere la timidezza.

Reborn è anche l’autore di un Ebook che tratta l’argomento in modo esaustivo: Vinci la timidezza in 30 giorni  che ti stra- consiglio se vuoi davvero dare una svolta alla tua vita (sta a te scegliere )

Attraverso la più grande banca dati del mondo, internet appunto, hai la possibilità di studiare a fondo il problema… Ma cos’è che davvero nessuno o quasi ti dice sulla timidezza? Cos’è che resta nascosto sul come vincere la timidezza una volta per tutte e ritornare a vivere?

Devi sapere che la timidezza, come l’ansia di approcciare, la paura del rifiuto  e tutti quei sentimenti considerati negativi, sono dei semplicissimi sentimenti comuni che vengono generati dalla nostra mente attraverso il cervello antico e, pensa, hanno la sola funzione di proteggerci.

L’uomo ha tre cervelli, al contrario di quello che hai sempre letto sui banchi di scuola:

  • il cervello antico a cui è affidata la sopravvivenza e la riproduzione, oserei dire il più importante ma anche il più grezzo;
  • il cervello intermedio a cui è affidato il compito comunicativo;
  • il cervello giovane che svolte il ruolo del qui ed ora.

Devi sapere che un tempo c’era la concezione che corpo e mente fossero due entità separate ed addirittura si pensava che la seconda fosse immateriale.

L’origine di questo pensiero viene attribuito a Cartesio…. Certo altri tempi!

Fatto sta che, nonostante lo studio dell’evoluzione umana sia andata oltre questa concezione, prima di Damasio, non era chiaro un concetto basilare: corpo e mente non possono essere studiati come due entità divise poiché attraverso dei meccanismi l’uno influenza l’altro.

Per farla molto breve, questi meccanismi prendono il nome di marcatori somatici, e si innescano ad esempio quando dobbiamo prendere qualunque decisione (pensa all’andare o meno a conoscere una donna sola) al fine di selezionare opzioni vantaggiose dal punto di vista biologico.

Il nostro corpo e la nostra mente sanno bene infatti che il loro fine ultimo sono assicurarti riproduzione e sopravvivenza, e i marcatori somatici si attivano per facilitare le scelte migliori in tal senso attraverso le nostre esperienza passate.

Nella teoria di Damasio, pubblicata in Italia nel suo best seller L’errore di Cartesio. Emozioni, ragione e cervello umano [1994], Adelphi, Milano, 1995, per la prima volta si distinguono i concetti di organismo, oggetto e relazioni che si instaurano tra loro nel corso delle loro interazioni. Tu nell’approccio non puoi essere concepito come l’organismo e la donna sola come l’oggetto?

In particolare vengono approfondite le dinamiche che riguardano l’organismo che entra in relazione con l’oggetto e i cambiamenti apportati dall’oggetto nell’organismo.

Damasio giunge ad una conclusione: la presa di coscienza, quindi la decisione,l’approccio di una donna sola, è assimilabile ad un sentimento anche se non del tutto sovrapponibile agli altri aspetti sensoriali.

I sentimenti non sono distaccati della emozioni, poiché quest’ultime devono essere interpretate come delle risposte fisiologiche che garantiscono l’ottimizzazione delle azioni intraprese dall’organismo.

Il punto allora è come vincere la timidezza servendosi di questa nuova scoperta?

Come fare a entrare davvero nel meccanismo mentale che ci permette di essere più sicuri nella vita di tutti i giorni, non solo nell’approcciare una donna sola, ma anche nel lavoro, nel relazionarci con gli altri, nel nostro quotidiano, nelle cose di tutti i giorni, vincendo la propria timidezza?

Esiste un metodo molto semplice e si basa sulle capacità che tutti hanno: la comunicazione… Curioso? Alla prossima!

Vincere la timidezza si può e deve essere fatto!


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