Vinci "la mia eccezione sei tu" di patrisha mar

Da Eilanmoon @EilanMoon

Benvenute a questo spettacolare giveaway! Volete portarvi a casa una delle due copie digitali di "La mia eccezione sei tu" messe in palio per questo divertente gioco? Credo proprio di sì! 
Partecipare è semplicissimo e vi divertirete, sono sicura che questa iniziativa vi garberà moltissimo.
Prima di tutto vi dico che avrete la possibilità di leggere il primo capitolo del romanzo proprio qui... tra poche righe. Avete capito bene! L'autrice ci ha concesso l'onore di mettere gli occhi sull'inizio di questa sua nuova storia che sta spopolando nel web.
Leggere il primo capitolo sarà per voi un piacere, ma analizzatelo bene perché per partecipare all'estrazione delle due copie del romanzo dovrete rispondere a una facile domanda. Vi consiglio di fare attenzione bene al carattere della protagonista, che è già ben delineato da queste prime righe. Intanto... buona lettura, dopo vi spiegherò tutto nel dettaglio.

LA MIA ECCEZIONE SEI TU


CAPITOLO 1
TENTACOLI E CANOTTI
Ma quante mani aveva? Il famoso polipone gigante di un vecchio film di serie Z aveva di sicuro meno tentacoli. Sara cercò di divincolarsi dall'abbraccio lascivo e di svicolare. Poteva assestare un colpo mortale alla sua virilità, o abbassare il capo e passare sotto il braccio di lui con una mossa di sano contorsionismo. A che punto avrebbe potuto definire un simile approccio un'aggressione in piena regola? E le labbra che cercavano di baciarla? Due canotti galleggianti. Bleah, pussa via. Doveva intuire che il tizio non era il suo tipo quando aveva posato per la prima volta i suoi occhi sul neo, che fiero era piazzato proprio vicino al naso aquilino. Una combinazione raccapricciante che doveva rintoccare nella sua testa come un immenso campanello d'allarme, come la Liberty Bell americana. Un emblema del fatto che quell'appuntamento al buio si preannunciava un ennesimo fallimento. Avrebbe di sicuro fatto reclamo con la sua amica Lia, assestando anche a lei un bel calcio magari dove non batteva il sole. Sara si puntellò sulle mani appoggiate al petto di Marco, o come accidenti si chiamava, e lo spinse via. Gli puntò addosso due occhi di brace infuocata; se si fosse concentrata per bene sarebbe anche riuscita a incenerirlo con nuovi incredibili poteri. «Giù le zampe!» Prese fiato e rese sottili le labbra in un broncio seccato. Per fortuna non erano più in macchina, una specie di macinino che era un altro bel biglietto da visita di una carriera da latin lover sfigato. «Ma per chi mi hai presa, scusa?» Indietreggiò, ma non per paura, temeva solo che se fosse rimasta a una simile distanza, gli avrebbe assestato un pugno sul naso invadente e ne avrebbe disintegrato il neo. «Scusami Sara, pensavo che anche tu...» Marco iniziò a balbettare. «Io, cosa?» Okay, forse aveva alzato un po' più del dovuto i decibel, e forse qualcuno presto si sarebbe affacciato dalla finestra di quella via silenziosa del quartiere Parioli a Roma. Ma non le interessava. Assistessero pure a una sceneggiata! Potevano diventare utili testimoni. «Credevo di piacerti!» Sì, come no... solo perché sono stata gentile con te e ti ho ascoltato per tutta la sera davanti a un piatto di sushi, che mi fa anche schifo, hai pensato che tu potessi piacermi al punto di far incontrare intimamente le nostre lingue? Ovvio, non lo disse, lo pensò soltanto, anche se poi la ragazza, occhi grigi penetranti, ciglia lunghe naturali e capelli fino a metà schiena, si domandò perché doveva risparmiargli la crudele verità. Un morso le aggrovigliò la coscienza. Il neo tremava sulla faccia ridotta a un budino, mentre gli occhi imploranti di Marco lo trasfiguravano, dandogli l'aspetto di bimbetto pronto per il cartello pubblicitario di pannolini per neonati. Un altro po' e avrebbe visto delle lacrime brillare come gemme cristallizzate sulle sue guanciotte paffute. «Marco, direi che possiamo finirla qui.» Per sempre, aggiunse mentalmente giusto per rimarcare il concetto. «Mi piacerebbe rivederti.» L'uomo, con la sua polo verde militare, i pantaloni neri dal taglio perfetto e due occhi da cerbiatto si stava avvicinando di nuovo. E no... Quale parte del discorso non ti è chiara? «Non siamo adatti l'uno all'altra. Sono sicura troverai la ragazza giusta per te.» E che ami il sushi e bla bla bla... Marco abbassò lo sguardo. «Mi dicono sempre così, ma cos'ho che non va?» «Niente non va, solo non siamo adatti l'uno all'altra, sono cose che capitano, non te ne fare una malattia.» Si avvicinò per dargli una fraterna pacca sulla spalla, anche se forse risultò un po' troppo energica. Probabilmente da qualche parte in lei la voglia di colpirlo era ancora forte. «Ti auguro buona fortuna.» Stava per aggiungere sei un bravo ragazzo, ma dopo aver ricordato i tentacoli e i canotti, si morse la lingua, gli sorrise e fece dietrofront. Chiavi in mano, era oltre il portone di casa sua in un nanosecondo spaccato. Addio Marco, il tuo neo, il tuo macinino e il tuo sushi. Dopo una rampa di scale si ritrovò sul pianerottolo e subito nell'appartamento che divideva con sua sorella Virginia. Era stravaccata sul divano beige chiaro, i piedi sul tavolo, una ciotola di popcorn abbracciata come un'amica cara e uno sguardo strano rivolto a Sara. I suoi occhi verdi si spostarono sull'orologio a muro vicino alla porta e tornarono su di lei. «Complimenti, hai battuto tutti i record questa volta. Sono le 21:25. Marco è stato silurato ancora più in fretta del suo predecessore. Ha fatto carriera il ragazzo.» Sara si lasciò sprofondare sul divano accanto a lei, afferrando una generosa porzione di popcorn unti di burro e ben insaporiti. Fissò infine il televisore dove passavano le immagini di Man of Steel. «Ancora questo film?» «Mi piace Henry Cavill.» Virginia fece spallucce. Non ci potevano essere due sorelle più diverse. Sara aveva un aspetto solare, le sue forme erano un po' più in carne e generose, il suo sguardo curioso e attento, i capelli castano scuri, di un castano spento forse, ma pieno di morbidi riccioli. Virginia era alta un metro e settantacinque, bionda, capelli a spaghetto, sottili e lisci  da sembrare impalpabili, occhi verdi e sguardo perennemente assorto e vispo, tranne quando puntava la sorella e la rimproverava con un'espressione di sufficienza. Ma come si rianimava quando le passavano sotto gli occhi i bei fustacchioni dei film, o i modelli da infarto delle campagne pubblicitarie di biancheria intima e tutto il resto. Sara aveva venticinque anni ed era di nuovo in cerca di lavoro dopo essere stata licenziata per riduzione del personale nell'ufficio di un commercialista. Si poteva definire una pratica, di quelle che amano portare il pane a casa e non sottilizzano tanto sul tipo di lavoro; aveva bisogno di guadagnare, lasciava l'idealismo a Virginia, ventidue anni, e tanti sogni nel cassetto. Sara prese un'altra manciata di snack. «Ho una fame!» «Ma non sei andata a cena con l'orsacchiotto di turno?» «Secondo te quanto posso aver mangiato di un piatto di sushi?» Virginia le lanciò un'occhiata disgustata e le passò l'intera ciotola con aria comprensiva, mentre tornava letteralmente a sbavare come un San Bernardo su Henry Cavill. In silenzio Sara finì i popcorn, gettando occhiate distratte al film che scorreva sul 40 pollici HD. Ma non era il suo genere, così prese una delle tante riviste di moda che comprava sua sorella e cominciò a sfogliarla. A un tratto arrivò a un servizio fotografico maschile e le si spalancò la bocca dalla sorpresa. «Però... Questo si che è dotato!» Virginia allungò la testa per sbirciare e scoppiò subito a ridere. «Mia cara sorella che vive fuori dal mondo, quello è IL MODELLO. L'uomo più sexy del pianeta, il modello più ricercato e pagato dalle riviste e dagli stilisti di tutto il creato, e ha un fondoschiena da urlo.» «Lo sto vedendo in tutto il suo splendore!» Le curve armoniose dell'uomo erano esposte in pose artistiche bianco e nero su materassi, lenzuola, divani, e l'uso improprio che faceva di una camicia era a dir poco illuminante. Grazie agli studi approfonditi appena compiuti, la ragazza avrebbe potuto scrivere un trattato sui mille e uno modi di utilizzare una camicia senza indossarla, e sarebbe stato un best seller. Non c'era un centimetro di quel corpo di cui Sara ora non conoscesse la geografia. Vallate, montagne e orizzonti. E pensare che geografia non era mai stata una delle sue materie preferite a scuola. Virginia iniziò a ridere. «Sembri me, vedessi che faccia che hai. Ti sei innamorata?» «I miei ormoni si sono risvegliati dal lungo letargo e stanno dando un party. Quest'uomo è la perfezione sulla terra.» «Dammi qua.» Le strappò di mano la rivista e prese a studiare meglio le foto. «Certo che non ha pudore, eh?» «È un bene dell'umanità, un benefattore, merita un monumento.» «Ahahahah, proponiamolo per il patrimonio Unesco. Che tutti sappiano, anzi vedano» proclamò Virginia entusiasta. Sara rise e riprese il giornale in mano. «E guarda che occhi.» «Veramente ero distratta da...» Con il dito indicò un punto esatto e le due sorelle, dopo essersi guardate un breve istante in religioso silenzio, scoppiarono a ridere senza più freni. La serata passò in allegria e dopo aver dissertato sulle bellezze del genere umano, o almeno di un umano in particolare, Virginia e Sara andarono a dormire predisposte a sogni indimenticabili.

Dopo questo succulento assaggio, passiamo al gioco. Avete tempo per partecipare sino alla sera del 01 Luglio, vediamo nel dettaglio cosa dovrete fare e come compilare il modulo qua sotto:
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Questi campi sono OBBLIGATORI per partecipare all'estrazione finale, ma potrete accumulare più punti e quindi aver maggior probabilità di vincere con l'ultima riga del form. Quello è un campo che sarà possibile inserire tutti i giorni e dovrete solo scrivere i link delle vostre condivisioni del giveaway effettuate su facebook, twitter o anche google plus. Inoltre potete lasciare un semplice commento nella pagina facebook dell'autrice o anche su quella del mio blog, anche quel link varrà punti e potrete inserirlo in quello spazio apposito. Mi raccomando digitate gli URL delle condivisioni separati da un trattino: più condivisioni farete maggior probabilità per voi di essere estratte.
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BUONA FORTUNA!


Articolo originale di scritto da Eilan Moon Non è consentito ripubblicare, anche solo in parte, questo articolo senza il consenso del suo autore. I contenuti sono distribuiti sotto licenza Creative Commons.

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