Vincitori e vinti

Creato il 13 febbraio 2013 da Trame In Divenire @trameindivenire

Vincitori e vinti – Locandina del film di Stanley Kramer, 1961- particolare

Fitto, la condanna, i giudici e la campagna elettorale

La condanna a 4 anni di carcere per Raffaele Fitto, ex ministro ed ex presidente della regione Puglia, candidato Pdl alla camera e capolista in Puglia, arriva in piena campagna elettorale. Che combinazione! Si dirà, i giudici sono politicizzati. Ci sarebbe da pensarlo, se non fosse per il fatto che l’Italia è sempre più spesso in campagna elettorale. E le sentenze cascano a fagiolo.

E questa si è una condanna. E’ una condanna, per la democrazia, l’essere in perenne campagna elettorale.  Poiché il voto, in quanto massima espressione della partecipazione democratica, è ormai ridotto a mera occasione di propaganda.  Urlata, intrisa di vuota retorica, ricolma di slogan e annunci shock.

Del resto, la politica, avendo abdicato al mercato non ha saputo far di meglio che rimettersi alle sue regole (quelle del mercato), per nulla democratiche, in cui gli uomini, lungi dall’essere liberi cittadini autodeterminantesi, sono ridotti al ruolo precostituito di vincitori o vinti, la preda e il suo carnefice. Il carnefice, appunto, il mercato. Quel mercato in cui il vincitore non è mai il consumatore finale. E in cui il finale è sempre lo stesso, precostituito. Si acquista quello che il mercato ti vende per soddisfare bisogni indotti. Spesso nulla di davvero necessario.

Raffaele Fitto probabilmente ricorrerà, fino a perseguire la prescrizione. Intanto resta “nominato” (sa va sans dire) al parlamento, per guadagnarsi l’ennesima immunità. Alla faccia della democrazia, degli italiani, delle toghe… rosse. Vinti, tutti, senza possibilità d’appello. E anche questa è una condanna, l’ennesima.


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