Vingt-quatre heures de la vie d’une femme sensible

Creato il 23 novembre 2012 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma

Al Teatro Keiros di Roma Marta Bifano ha portato in scena un monologo tratto dal romanzo Vingt-quatre heures de la vie d’une femme sensible (1824) scritto dalla poetessa e drammaturga francese Constance de Théis.

Nel piccolo teatro romano, trasformato per l’occasione in una camera da letto ottocentesca con drappi rossi e scrittoio, proiezioni di scene animate e fotografie d’epoca trasportano lo spettatore in un’altra epoca e nello spazio più intimo di Madame de **’, una vedova costretta a intrattenere una relazione clandestina con il giovane Principe di***. In una sera della prima metà del XIX secolo, Madame de **’ si reca all’Opera di Parigi per assistere a un concerto e viene colpita da una visione miserabile: il suo giovane amante la saluta frettolosamente e lascia l’Opera in compagnia di una donna più giovane.

Una volta a casa, nella penombra della sua camera e nel silenzio della notte, i pensieri dilagano dentro e fuori della protagonista, come un tarlo logorano le certezze del giorno e riducono la trama della ragione a un filo sottilissimo che si perde tra fiumi di angoscia e ricompare nelle tracce d’inchiostro trascritte convulsamente sui fogli di carta. Il tempo penetra gli stati d’animo, li sgrana e li trasforma di istante in istante, travolgendo la donna in un turbine di emozioni che la rendono una pazza ubriaca sognatrice. Nella notte le ore si dilatano, ciò che esiste dentro straborda oltre i confini del corpo e si impadronisce dell’aria circostante, connotando l’atmosfera di un particolare carattere psichedelico che contagia lo spettatore. Di fronte alla sofferenza della protagonista, come uno specchio, egli riflette il dolore, l’insofferenza, la pietà e assiste impotente, intrappolato tra le maglie di sentimenti contrastanti, allo spettacolo di una donna invasa da una tempesta di pensieri che prova a lenire con il balsamo della scrittura.

Per la regia di Daniele Valmaggi & Giuseppe Bevilacqua, che per l’occasione hanno tradotto e riadattato il testo, e con la partecipazione straordinaria del Maestro Renzo Musumeci Greco nel ruolo del Conte R., il Teatro Studio Keiro ha prodotto coraggiosamente uno spettacolo che prova a riscattare il dimenticato romanzo della scrittrice francese apparso per la prima volta nel 1824.

Manuela Materdomini


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