Vino & co.

Da Saraconlacca

Da un po’ di tempo a questa parte, l’avrete notato, in Italia sono tutti enologi. Siccome è statisticamente impossibile, la verità è che il 70% di loro finge. Per sembrare esperta di vini anche se in realtà distingui a malapena un rosso da un bianco ecco come dovrai comportarti. Per prima cosa se ti chiedono di assaggiare mai tirarti indietro. Impugna il bicchiere per lo stelo, mai per l’ampolla, emanando autostima. Rotea lentamente. Puoi massaggiare la base del bicchiere sul tavolo e far oscillare il vino, se ti garba di volare basso. Altrimenti puoi levare il calice in alto e osservarne il contenuto in controluce, possibilmente senza troppe smargiassate. Ricorda: per un enologo l’understatement è tutto.

Adesso è la volta di annusare il vino. Infila il naso nel calice. Affonda le froge nei vapori del vino e inspira. Dopodichè mormora frasi sibilline come: “Bouquet aromatico” “Le note speziali sono le predominanti” Le frasi jolly, quelle che vanno sempre: sono: “E’ ben strutturato” o “Ha un buon equilibrio”. Bevi un piccolo sorso, assaporalo. Passa le stille da una guancia all’altra, falle scivolare ai lati della bocca e sotto il palato, insomma fai come faresti la mattina con il collutorio, però con meno enfasi. Poi aggrotta la fronte, fingiti pensierosa. Infine rivolgi uno sguardo rapido e spocchioso al sommelier e annuisci. La parola che deve apparire in sovrimpressione è: “Passabile”.

Se ti chiedono di cosa sappia sii generica : “Fiori bianchi – Frutti scuri…” Una cosa che funziona sempre è il ribes, perché nessuno ha idea di cosa sappia un ribes , almeno in Sicilia… Il gioco è fatto!!