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Vino Molise: il Tintilia, una rarità salvata dall’estinzione

Da Maurov

Vino TintiliaIl Tintilia è uno dei pochi vini autoctoni superstiti italiani. Dopo aver rischiato l’estinzione, il Tintilia nel corso degli anni ha suscitato numerosi apprezzamenti degli esperti, emergendo sempre più nel palcoscenico vitivinicolo italiano, e riportando in auge la regione Molise con la sua tradizione enogastronomica secolare, spesso poco pubblicizzata nel resto d’Italia.

Il Tintilia è l’unico vitigno autoctono molisano coltivato esclusivamente nella regione stessa. L’uva prodotta è a bacca nera, e la produttività è notoriamente scarsa: gli acini infatti sono molto piccoli e spesso molti si distaccano dal grappolo prima della completa maturazione. La sua scarsa resa è uno dei motivi principali per cui, dopo la bonifica del basso Molise (anni ’60), questo vitigno rischiò l’estinzione. In seguito venne ancor più trascurato, e si preferì sperimentare coltivazioni di altri vitigni con rese di gran lunga superiori.

Negli ultimi decenni la qualità è diventata ben più rilevante nella filiera vitivinicola italiana e questa tendenza è stata l’ancora di salvezza del Tintilia. Ora che la qualità e rarità del prodotto vinceva sulla produttività, l’autoctonia di un vitigno tornò ad essere un elemento di fondamentale importanza, considerando anche che in Italia sono davvero pochi i vini autoctoni rimasti.

Il Tintilia è un vino rosso violaceo molto scuro, erbaceo e fruttato, con note di carciofo, asparago e prugna. Al palato è fresco e di buona struttura, con tannini eleganti. Adatto sia a versioni giovani che all’affinamento in botte.

Si presta bene come vino a tutto pasto, e va servito ad una temperatura di 18°. Si abbina soprattutto con pasta al forno o al ragù, ravioli di carne, arrosti, grigliate di carne, salumi e formaggi stagionati.


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