vino, trattorie e ladri di biciclette

Da Decantour

Antonio Ricci è un disoccupato che trova lavoro come attacchino comunale.
Per lavorare deve usare una bicicletta, che la moglie con non pochi sforzi, riesce a riscattare dal Monte di Pietà. Ma proprio durante il primo giorno di lavoro, mentre Antonio attacca maldestramente un manifesto, la bicicletta gli viene rubata ….

Inizia così uno dei capolavori della cinematografia italiana, Ladri di biciclette di Vittorio De Sica.

Ma cosa sarebbe stato questo cult-movie senza la scena girata in trattoria, di padre e figlio davanti ad un bicchiere di vino?

I protagonisti, in una domenica di inconcludente vagabondare si concedono un frugale pasto in trattoria. E nel locale, mentre la scena scorre veloce tra il cicaleccio dei commensali e l’incedere dei camerieri, il vino consente al personaggio di dimenticare la malinconia connessa ad una vita grama e ai risultati negativi della ricerca.

Per fortuna i tempi sono cambiati e il vino oggi non rappresenta più quell’indistinto anestetizzante alle delusioni della vita, ma è sempre più spesso un consumo consapevole, una ricerca di qualità e differenze.

E’ con questo spirito che ho scelto Decantour …


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