Vintage: dai mercatini dell’usato ai social network

Creato il 05 giugno 2011 da Thegoodones

“La moda passa, lo stile resta”, lo ripeteva Coco Chanel. E l’amore per il vintage scoppiato negli ultimi anni non può che confermarlo.

Nostalgia di periodi storici mai vissuti, che si mescola alle tecnologie moderne: è questo il mondo del vintage.

Se una volta la ricerca degli amatissimi abiti anni ‘50 si faceva direttamente nell’armadio della mamma, o per le più giovani, della nonna, oggi il web dà una mano.

I capi d’epoca, che hanno fatto la storia della moda, oltre che nei mercatini dell’usato, ora si trovano facilmente anche online, soddisfando così la passione di tantissime donne.

Dall’e-commerce ai social network il mondo del vintage è sfaccettato e si è facilmente adeguato ai cambiamenti avvenuti nel mondo della comunicazione.

Yoox.com è stato uno dei primi store online, aperto fin dal 2006, ad ospitare una “vintage selection”, supportata da una ricerca e da una scelta dei capi da proporre da parte dello staff molto attenta. Da Dior a Yves Saint Laurent, passando per Gucci, vengono presentati abiti da museo, pezzi cult dell’Haute Couture e grandi classici a prezzi accessibili: la storia del costume che si mescola alla tecnologia e al futuro.

Ma non mancano naturalmente i Social Network. Facebook e Twitter ospitano tantissimi gruppi dedicati al vintage, da quelli direttamente legati ad un brand, alle fanpage generiche, che riscuotono moltissimi fan. La cosa particolare è però che, soprattutto all’estero, sono nati Social Network dedicati esclusivamente al vintage. Come QueensOfVintage.com, una community globale di amanti della moda retrò, che possono iscriversi a gruppi tematici, chiacchierare in chat o nei forum dedicati e condividere immagini di se stessi, di abiti o di icone vintage.

Non solo moda però. Tanto è grande il fenomeno che persino le agenzie di pubblicità hanno creato campagne di advertising vintage, come quella dello scorso anno di Moma, agenzia brasiliana, che rivisita in stile i grandi Social Network del nostro tempo.

C’è una grande partecipazione da parte degli appassionati: quali potrebbero essere quindi le strategie più adatte da adottare per sfruttare le potenzialità del mercato del vintage, in continua espansione, coinvolgendo le nuove tecnologie?


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