restiamo in Russia, passando da Mosca a San Pietroburgo. il viaggio lo facemmo in treno; attraversammo boschi di betulle intravedendo sullo sfondo laghetti e paesi, e arrivammo verso le 23, sbalorditi dalla luce. sì perchè quello era il periodo delle notti bianche. anche la foto qui sopra è stata scattata intorno alle 23 in un parco vicino al nostro hotel (che era un altro baraccone come quello moscovita, solo che invece di disporlo verticalmente lo avevano spalmato in orizzontale, difatti per arrivare alla nostra stanza dalla hall facemmo circa cinque chilometri). a San Pietroburgo avemmo un gran culo, in pratica beccammo gli unici tre giorni di sole di tutta l'estate; i venditori ambulanti in compenso erano molto più aggressivi che a Mosca. io rischiai di venire dispersa la volta che, avendoci dato un quarto d'ora di tempo libero, mi precipitai a fare foto in un posto che avevamo superato poco prima e, tornata alla piazza, non riuscii a distinguere il nostro pullman in mezzo ai tanti parcheggiati. col senno di poi, penso che sarebbe stato meglio essere rimasta a piedi, visto che ci fecero girare in pullman tutta la mattina, il che significò foto zero. di quei giorni ricordo l'insonnia, perchè ovviamente un popolo che ha il fenomeno del sole a mezzanotte non può munirsi di scuri o tapparelle, ma si accontenta di certe tendine smilze che non mi permettevano di chiudere occhio malgrado la stanchezza. gran bella città comunque, mi piacerebbe tornarci.
restiamo in Russia, passando da Mosca a San Pietroburgo. il viaggio lo facemmo in treno; attraversammo boschi di betulle intravedendo sullo sfondo laghetti e paesi, e arrivammo verso le 23, sbalorditi dalla luce. sì perchè quello era il periodo delle notti bianche. anche la foto qui sopra è stata scattata intorno alle 23 in un parco vicino al nostro hotel (che era un altro baraccone come quello moscovita, solo che invece di disporlo verticalmente lo avevano spalmato in orizzontale, difatti per arrivare alla nostra stanza dalla hall facemmo circa cinque chilometri). a San Pietroburgo avemmo un gran culo, in pratica beccammo gli unici tre giorni di sole di tutta l'estate; i venditori ambulanti in compenso erano molto più aggressivi che a Mosca. io rischiai di venire dispersa la volta che, avendoci dato un quarto d'ora di tempo libero, mi precipitai a fare foto in un posto che avevamo superato poco prima e, tornata alla piazza, non riuscii a distinguere il nostro pullman in mezzo ai tanti parcheggiati. col senno di poi, penso che sarebbe stato meglio essere rimasta a piedi, visto che ci fecero girare in pullman tutta la mattina, il che significò foto zero. di quei giorni ricordo l'insonnia, perchè ovviamente un popolo che ha il fenomeno del sole a mezzanotte non può munirsi di scuri o tapparelle, ma si accontenta di certe tendine smilze che non mi permettevano di chiudere occhio malgrado la stanchezza. gran bella città comunque, mi piacerebbe tornarci.
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