i soggetti umani sono per me croce e delizia. mi piace fotografare le persone e vorrei farlo molto più spesso di quanto non faccia, però non sono ancora riuscita a risolvere questo problema e dubito che ci riuscirò mai. qualche secolo fa chiesi ad alcune amiche di farmi da modelle, però non ho ricordi particolarmente esaltanti di quell'esperienza, per due motivi: le foto posate non mi entusiasmano e, fotografando delle amiche, mi trovai davanti alle loro aspettative, ovvero al fatto che dovevo far loro dei bei ritratti perchè era ciò che si aspettavano. in realtà mi diverto molto di più a fotografare le persone per strada, affidandomi all'estro del momento. quasi sempre lo faccio in situazioni in cui non c'è il rischio che mi rincorrano con il forcone, perciò quando non se ne accorgono o quando non possono spostarsi da dove sono. fotografare per strada e all'insaputa del soggetto presenta però alcuni contrattempi; intanto il soggetto, in quanto ignaro, può cambiare posizione o andarsene giusto un secondo prima che io possa scattare; se poi fotografo a un evento pubblico, è molto facile che qualche passante distratto si inserisca all'ultimo rovinando l'inquadratura. mi sono accorta che da alcuni anni ho sviluppato un filone particolare: fotografare le persone di spalle. questo mi piace molto, sia perchè di sicuro non si accorgono che scatto, sia perchè fotografare un soggetto di spalle, inserito magari nella cornice di un panorama, a me dona un senso di pace. chissà qual è il motivo, forse dovrei farmelo spiegare da qualche psicologo. comunque sia, la foto qui sopra è stata scattata a Parigi, sempre durante quel famoso viaggio non-romantico. mi piaceva l'espressione assorta di questo anziano che osservava gli artisti del ritratto a Montmartre; aveva l'aria tra lo stupito e il perplesso, difatti non si capiva se gli piaceva ciò che vedeva o se non si stava piuttosto chiedendo perchè mai uno dovesse spendere tot. euro per farsi fare un ritratto del cavolo, opinione, quest'ultima, condivisa anche dal non-romantico che stava con me.
i soggetti umani sono per me croce e delizia. mi piace fotografare le persone e vorrei farlo molto più spesso di quanto non faccia, però non sono ancora riuscita a risolvere questo problema e dubito che ci riuscirò mai. qualche secolo fa chiesi ad alcune amiche di farmi da modelle, però non ho ricordi particolarmente esaltanti di quell'esperienza, per due motivi: le foto posate non mi entusiasmano e, fotografando delle amiche, mi trovai davanti alle loro aspettative, ovvero al fatto che dovevo far loro dei bei ritratti perchè era ciò che si aspettavano. in realtà mi diverto molto di più a fotografare le persone per strada, affidandomi all'estro del momento. quasi sempre lo faccio in situazioni in cui non c'è il rischio che mi rincorrano con il forcone, perciò quando non se ne accorgono o quando non possono spostarsi da dove sono. fotografare per strada e all'insaputa del soggetto presenta però alcuni contrattempi; intanto il soggetto, in quanto ignaro, può cambiare posizione o andarsene giusto un secondo prima che io possa scattare; se poi fotografo a un evento pubblico, è molto facile che qualche passante distratto si inserisca all'ultimo rovinando l'inquadratura. mi sono accorta che da alcuni anni ho sviluppato un filone particolare: fotografare le persone di spalle. questo mi piace molto, sia perchè di sicuro non si accorgono che scatto, sia perchè fotografare un soggetto di spalle, inserito magari nella cornice di un panorama, a me dona un senso di pace. chissà qual è il motivo, forse dovrei farmelo spiegare da qualche psicologo. comunque sia, la foto qui sopra è stata scattata a Parigi, sempre durante quel famoso viaggio non-romantico. mi piaceva l'espressione assorta di questo anziano che osservava gli artisti del ritratto a Montmartre; aveva l'aria tra lo stupito e il perplesso, difatti non si capiva se gli piaceva ciò che vedeva o se non si stava piuttosto chiedendo perchè mai uno dovesse spendere tot. euro per farsi fare un ritratto del cavolo, opinione, quest'ultima, condivisa anche dal non-romantico che stava con me.