Titolo: Viola, vertigini e vaniglia
Autore: Monica Coppola
Editore: Book Salad
Pagine: 270
Ebook: € 3,99
Cartaceo: € 14,00
Data di pubblicazione: 18 maggio 2015
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TRAMA
La vita di Viola è in fermento: una casa nuova tutta per sé, il ritorno della sua migliore amica Emma da New York e soprattutto l'incontro con Tancredi, affascinante editor che la coinvolge in un progetto editoriale. E anche se si tratta solamente di scrivere racconti su di un buffo tacchino, Viola decide di non lasciarsi sfuggire questa occasione: si licenzia dal call center e inizia a inventare storie sul Tacchino Poldino. Al suo fianco c'è Emma che, oltre ad occuparsi delle illustrazioni, movimenta le sue notti. Viola è decisa a raggiungere la vetta e tra le assillanti richieste delle strampalate zie, i diverbi con la madre e la cugina Archistar, tutto sembra procedere per il meglio. Sembra, perché il progetto rischia di andare a monte. E mentre sta per sprofondare di nuovo nel "pessimismo cosmico" ecco che tutti iniziano a comportarsi in modo strano: l'editore si disinteressa della stroncatura, la zia preferita parte all'improvviso, Emma diventa evasiva e indecifrabile e l'Archistar le sventola sotto il naso un misterioso biglietto giallo. E la bufera di neve che la sorprende durante un viaggio porterà una soluzione per i suoi guai o ulteriori complicazioni?
Alla mia veneranda età (no non ve lo dico quanti hanno ho... scherzo dai, 24...più o meno...) ho passato tante fasi da lettrice: il periodo Harry Potter in loop, in cui rileggevo le gesta del maghetto in continuazione, quello codici, Da Vinci e simili, insomma tutto ciò che poteva venire in mente al buon Dan Brown e soci, il periodo Fantasy, in cui mi sono buttata nella assurda lettura uno di seguito all'altro di tuuuuutto il Signore degli Anelli e di tuuuutte le Cronache di Narnia (un applauso a me che giravo con venti chili di libro), assurda perché non sono proprio libricini piccini. E ho avuto anche il periodo chick lit. Si mi hanno divertita per un pochino, poi però mi sembravano tutti uguali, magari cambiava la città in cui la protagonista faceva colazione o andava a spasso, ma più o meno stavamo lì. Il libro di Monica Coppola riprende questo genere ma in un certo senso gli da una marcia in più. Come? Tramite due elementi principali: personaggi reali, uomini e donne della porta accanto, non super model o ricchi uomini d'affari che viaggiano a sette metri dal terreno, ma gente comune che cammina accanto a noi; una forte ironia, non qualche simpatico sorrisino di circostanza, proprio belle risate, di quelle che ti rimettono in pace col mondo e che tirano su il morale dopo una giornata disastrosa.
La storia di Viola è molto semplice ma tutto ciò che la contorna la rende speciale. Viola è un'aspirante scrittrice che lavora presso un call center. Ha alle spalle una grande famiglia molto unita in cui però ha da sempre il ruolo di seconda scelta, è sempre un passo indietro rispetto alla splendida e di successo cugina Matilde. Grazie all'intervento dell'immancabile amica Emma, Viola ha la grande occasione di collaborare con una casa editrice. Ma ovviamente niente è mai semplice..
Le avventure di Viola sono spassone e scacciapensieri. Da brava protagonista sui generis Viola è goffa e pasticciona, un po' scarmigliata, con i capelli in disordine e le immancabili All Stars fucsia ma ha un fascino tutto suo, soprattutto perché è veramente la ragazza della porta accanto. Ha un'ironia splendida, è una ragazza simpatica e interessante, non da ultimo è una scrittrice. Dopo averla conosciuta un pochino tra queste pagine io un suo libro, fossero anche le storie di Tacchino Poldino, lo leggerei con piacere. Intorno a lei poi ruotano personaggi particolari e ben descritti, come la floreale famiglia composta da madre, zie, cugina e padre (padre che nella sua "paciosità" appare poco ma mi ricorda tanto il mio...). Quanto mi sono piaciute le zie! La famiglia di Viola è di quelle che ti fanno magari uscire di testa, impazzire per le richieste strampalate, ma alla fine è così unita che ti fa sentire al sicuro! E poi c'è Emma. Allegra, spumeggiante, sempre attiva, Emma è di quelle persone che si ama o si odia, io la amo.
Evidentemente la compagine femminile del romanzo è forte e interessante, quella maschile invece è meno convincente. Gli uomini del romanzo sono infatti meno incisivi, anzi vengono letteralmente schiacciati dal gentil sesso.
Lo stile di Monica è semplice e fluido, ironico e accattivante, ma soprattutto maturo e convincente. Non avrei cambiato una virgola, non avrei spostato neanche una frase. Per me questo libro è perfetto così come è (ecco magari avrei voluto qualche personaggio maschile capace di tenere testa a quelli femminili).
State cercando un chick lit che non sia il solito chick lit? Ecco lo avete trovato!
Voto
Alla prossimaEliza