Violenza contro le donne: i dati non sono solo dati

Creato il 25 novembre 2012 da Agnese Vardanega

Quando parliamo, usiamo le statistiche in maniera strana. Certe volte indichiamo la diffusa incidenza di un fenomeno per dire che è “normale”, altre volte per segnalare una emergenza.

Chissà se leggere che “Oltre 100 paesi nel mondo sono privi di una legislazione specifica contro la violenza domestica, ed oltre il 70 % delle donne nel mondo sono state vittime nel corso della propria vita di violenza fisica o sessuale da parte di uomini” (CISV Torino) fa sembrare più ”normale”  l’abuso ad una donna maltrattata, e meno grave l’abuso all’abusante.

Chissà se fa sembrare meno colpevole l’indifferenza ai governanti dei tanti paesi nel mondo privi di legislazioni adeguate e soprattutto servizi di assistenza efficaci.

Non lo so, sinceramente. Mi auguro di no. Mi auguro che facciano orrore a loro quanto a me.

Anche se si è soliti dire che i “fatti sono fatti”, nella realtà non ci sono “i fatti e basta”. Si cercano i fatti per trovare qualche risposta, li si usa per fare qualcosa, e a volte li si manipola persino — e se i fatti non avessero un loro potere persuasivo, non si perderebbe del tempo a farlo.

Le statistiche non sono importanti perché sono “neutre”. Al contrario, i dati sono importanti perché hanno un loro valore. Il valore intrinseco della conoscenza, e il valore che alla conoscenza attribuiamo noi — in questo caso, mi auguro, per agire.

Siccome di statistiche giudiziarie, criminali e sanitarie so veramente pochissimo (praticamente nulla), mi sono messa a cercare delle fonti.

Ve le lascio qui, sperando che anche voi mi vogliate segnalare altre fonti informative. Magari per l’anno prossimo — per il giorno contro la violenza sulle donne — riusciamo a mettere insieme un fact-sheet da diffondere.


Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :