Tre notizie sembrano non aver alcun collegamento: una riguarda la pop star Rihanna, l’altra Todd Akin, candidato al Senato in Missouri e, la terza, uno scrittore arrestato per aver ucciso una prostituta nigeriana. Il nesso è ben comprensibile: la violenza nei confronti delle donne che, a causa della sua diffusione, è notizia talmente inflazionata da non fare scalpore alcuno. La pop star, percossa malamente al Grammy Awards dichiara di amare ancora colui che compì le violenze; il secondo definisce “vero stupro” solo quello che comporta una gravidanza a seguito dell’abuso sessuale, il terzo compie un omicidio di una prostituta, azione presagita in un suo romanzo. Le donne non sono più percepite come esseri umani ma come merce, come cose di cui disfarsi nel momento in cui non occorrono più e quando diventano damaged goods, merce danneggiata o vetusta, così come il ritornello di un famoso pezzo degli anni “80 suonato dalla band Gang of four, va sostituita. D’altro canto si pretende che siano sempre pronte, impeccabili, veloci, brave come mamme, come lavoratrici, come mogli o compagne e si dimentica, spesso, del loro desiderio di tempo da potersi dedicare a prescindere dai molteplici ruoli che incarnano. Le donne, a causa delle continue pressioni e al necessario senso di adattamento per ogni circostanza, sviluppano la sindrome del multitasking; gli ultimi studi di tipo scientifico, nel mettere a confronto il cervello dei due generi, riconoscono l’esistenza di una naturale predisposizione femminile all’adattamento e quindi a un continuo “rinverdimento” delle facoltà intellettive visti i molteplici input cui sono sottoposte. Eppure, nonostante le lotte storiche delle femministe, delle rivoluzionarie, delle suffragettes, nonostante tutto sia stato sempre guadagnato con immenso sacrificio, nonostante la maternità venga ancora vista come un mezzo e non come volontaria scelta volta alla riproduzione di un essere umano, nonostante la dimostrazione dell’esistenza di parità nella differenza rispetto agli uomini, le donne sono ancora percosse, violentate, stuprate, ammazzate. E’ un problema culturale. E’ un retaggio che non ci discosta tanto dai paesi fondamentalisti. C’è chi utilizza l’acido per sfigurare, chi le vessazioni per sminuire, chi il pestaggio per fare del male, chi lo stupro per usare e deturpare, chi l’uccisione per eliminare/resettare. Gli uomini, alcuni uomini, dichiarano il loro odio di genere attraverso lo stupro, la percossa, la vessazione, l’omicidio. Le donne non hanno molta scelta oggi, la legislazione è monca e mal applicata; la donna, sulla scia del cristianesimo e scritture di San Paolo ancora può essere additata come generatrice del male, non vittima ma addirittura istigatrice, provocatrice del male, dello stupro, dell’omicidio. Nessuna azione che comporti la sofferenza, anche solo psicologica del genere femminile, può essere giustificata. E’ necessaria una revisione delle leggi in materia con specifici reati di “genere” anche operati da donne nei confronti di altre donne che, disinteressate al concetto di “sorellanza”( anche per il solo fatto di essere generatrici di vita/ legate dall’esperienza della maternità e del ciclo della vita, degli umori mestruali, di una sensibilità altra per le vicissitudini personali ) si dimostrino poco solidali incarnando addirittura modalità e atteggiamenti maschili per l’ostracizzazione, l’emarginazione, il demansionamento, l’umiliazione. Il fallocentrismo e la virilità prendono sempre più piede e portati all’esasperazione, generano sempre del male nei confronti delle donne. Uomini che odiano le donne ma anche donne che odiano le donne. Sarebbe necessario ricominciare dalla scuola operando una sensibilizzazione mediante l’insegnamento della storia delle donne, la lettura di filosofe quali la Cavarero o Muraro, Irigaray o Wolf, o semplicemente partendo dall’analisi di un libro di letteratura italiana come “Una donna” di Sibilla Aleramo. Ciò potrebbe rappresentare un contributo nel diffondere una cultura del genere femminile non debole, non mercificatoria, non esercitante un potere sessuale o corporeo, non del sesso inutile, così come definito dalla scrittrice Oriana Fallaci, ma come una cultura consapevole del pari rispetto dei generi dell’umano.
Violenza, stupro, omicidio delle donne: in Italia la cultura di genere è misconosciuta.
Creato il 24 agosto 2012 da IfioribludizaziePotrebbero interessarti anche :
Possono interessarti anche questi articoli :
-
[...]
«La tradizione cristiana non ha mai riconosciuto come assoluto o intoccabile il diritto alla proprietà privata, e ha messo in risalto la funzione sociale di... Leggere il seguito
Il 21 giugno 2015 da Malvino
SOCIETÀ -
Musica, Parola, Pasta e NarcoGuerra Messicana
Un estratto dal libro NarcoGuerra. Cronache dal Messico dei Cartelli della Droga (Odoya, 2015) di Fabrizio Lorusso – Pubblicato sulla web-zine letteraria Nazion... Leggere il seguito
Il 20 giugno 2015 da Vfabris
SOCIETÀ -
Feltri ha detto che non abbiamo abbastanza paura: io ce l'ho!
Vittorio Feltri ha mantenuto la promessa fatta anni fa all'amica Oriana Fallaci. Ha fatto del suo meglio scrivendo il suo ultimo libro, e lo ha fatto talmente... Leggere il seguito
Il 19 giugno 2015 da Lorenzo Zuppini
CULTURA, SOCIETÀ -
Immigrazione, l’Italia tra profughi e barbari
Siamo arrabbiati. E impauriti. Perché, oltre a quel che vediamo nelle stazioni di Roma, Milano e Ventimiglia, fra profughi e machete, ecco quali notizie ci... Leggere il seguito
Il 16 giugno 2015 da Nicola933
ATTUALITÀ -
Cara razzista ti scrivo
Lettera aperta all'autrice di un post anti-immigrati diventato virale su Facebook. Che ha scritto di sé «sì, sono razzista. Me ne fotto». Leggere il seguito
Il 16 giugno 2015 da Andrea86
ATTUALITÀ, SOCIETÀ -
La Stasi iraniana si scatena contro il cyberspace: ondata di arresti, tra loro u...
Continua senza pietà in Iran la repressione delle idee e delle minoranze religiose. Una repressione portata avanti soprattutto attraverso il controllo dei socia... Leggere il seguito
Il 15 giugno 2015 da Nopasdaran
POLITICA, POLITICA INTERNAZIONALE, SOCIETÀ