"Ci sono stati più uomini sulla Luna che persone che hanno superato i 6.000 metri di profondità" dice Branson. Il suo progetto, in collaborazione con il pilota americano Chris Welsh, prevede di raggiungere alcuni dei fondali oceanici più profondi del mondo: fossa delle Marianne, la fossa di Puerto Rico, la fossa Diamantina, la South Sandwich Trench e il Molloy Deep nell'Artico.
E' chiaro che, come nel caso di Virgin Galactic, una sfida del genere comporterà la creazione di un nuovo genere di sottomarini. Nel caso di Virgin Oceanic, il sottomarino è stato progettato da Graham Hawkes, e ha la vaga forma di delfino. Potrà spingersi fino ad oltre 37.000 piedi di profondità (oltre 11 km) e sopportare pressioni incredibili (oltre 1000 atmosfere) grazie alla sua struttura in titanio e fibra di carbonio.
Il prototipo del sottomarino è giù stato realizzato, e si trova attualmente in fase di test per verificare la stabilità della struttura alle pressioni che si prevedono in incontrare alle profondità estreme che alla Virgin vogliono raggiungere. A 10 chilometri sotto la superficie del mare, il minimo problema può facilmente trasformarsi in disastro, e non esiste nessuna possibilità per una missione di recupero.
Il veicolo è stato realizzato anche grazie all'aiuto dello Scripps Institution of Oceanography e di Google. La partecipazione dello Scripps rende evidente quanto interesse scientifico ci sia dietro al progetto Virgin Oceanic: il mare, infatti, è l'ultima frontiera dell'esplorazione terrestre, e ad oggi sappiamo ancora poco o nulla sugli oceani del nostro pianeta.
Virgin Oceanic prevede di spingersi fino al fondo della fossa delle Marianne entro la fine di quest'anno, e di compiere le altre immersioni previste nei prossimi due anni.
Virgin Oceanic