Si chiude oggi il Virginia Festival of Book, uno degli appuntamenti letterari più importanti degli USA. Per il diciannovesimo anno Charlottesville – città che fu cara a William Faulkner e a Edgar Allan Poe – è diventata sede di dibattiti di letteratura ed editoria. La maggior parte degli eventi sono a entrata libera e grande attenzione è rivolta ai disabili.
Vogliamo segnalarvi il Virginia Festival of Book perché è uno fra i pochi importanti nel mondo che si dedica anche alla poesia, alimentando i confronti fra poeti e lettori. Inoltre, spazio per gli audiolibri e il self-publishing. Soltanto questi elementi dimostrano come alcune fiere letterarie statunitensi fondano il loro sviluppo abbracciando le minoranze editoriali, consapevoli che le nuove tecnologie non vanno osteggiate ma portate di fronte al pubblico con cognizione e curiosità.
La University of Virginia, oltre a essere partner del festival, rappresenta uno dei motori intellettuali durante l’anno di preparazione, in collaborazione con il VFH (Virginia Foundation for the Umanities) che non solo è la mente del grande evento, altresì una comunità di persone impegnate dal 1974 che ha a cuore la promozione della lettura e le azioni interamente coinvolte in numerosi programmi culturali.
Il Virginia Festival of Book dimostra come l’integrazione fra business culturale e lungimiranza civica possa essere una chiave efficace per generare sensibilizzazione e capitali: noi italiani dovremmo soltanto imparare ed emulare perché siamo ancora troppo ancorati a una visione classista della cultura e a una ingombrante sudditanza verso le istituzioni.
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