Virunga: arresti e intimidazioni per chi si oppone al petrolio

Creato il 19 agosto 2013 da Salvaleforeste

Pur di proteggere il progetto di sfruttamento petrolifero nel cuore del parco dei Virunga, l'esercito della  Repubblica Democratica del Congo (FARDC) ha preso in ostaggio abitanti dei villaggi che si opponevano al petrolio. Le associazioni locali denunciano arresti arbitrari e torture ai danni delle comunità. Il parco dei Virunga, uno dei più importanti dell'africa equatoriale, è divenuto obiettivo della compagnia petrolifera britannica SOCO, per i giacimenti sepolti nel sottosuolo.

In aperta violazione alle leggi del paese, la SOCO ha ottenuto i diritti di esplorazione, e ora utilizza l'esercito per terrorizzare le comunità locali. Il responsabile delle intimidazioni è stato identificato nel maggiore Burmibi Kingi Feruzi, dell'ottava Regione Militare del Nord Kivu. La costituzione della Repubblica Democratica del Congo, vieta qualsiasi uso di forze armati per sostenere interessi privati .

Il compito del maggiore maggiore Burmibi Kingi Feruzi è quello di "convincere" le comunità locali ad accettare le operazioni petrolifere. A questo scopo, il 15 luglio ha fatto arrestare il presidente del Comitato Pescatori di Nyakakoma, che aveva documentato e denunciato pubblicamente gli impatti delle operazioni della SOCO. Quindi è caduto oggetto delle intimidazioni un attivista della associazione di difesa dei diritti umani CREDDHO. 

Le comunità della zona chiedono al governo della Repubblica democratica del Congo: 

  • di far rispettare la legge, che vieta l'utilizzo delle forze armate a fini privati, 
  • di assicurare la  protezione dei diritti umani 
  • di avviare un procedimento legale contro Maggiore Birimbi kingi Feruzi per gli atti di intimidazione, arresti arbitrari e torture,

Le comunità della zona chiedono inoltre alla SOCO International di non utilizzare le fora armate contro comunità già traumatizzate da una lunga guerra, e di rispettare le leggi della Repubblica Democratica del Congo, e i principi guida della EITI (Extractive Industries Transparency Initiative).