
Godzilla. Che dire. Il mitico lucertolone, risalente a un'immaginaria specie appartenente alla stessa famiglia del Tirannosauro, che ha subito mutazioni in conseguenza degli esperimenti nucleari americani realizzati nell'Oceano Pacifico, ha sempre esercitato un particolare fascino sulla mia immaginazione. Ricordo ancora l'aria di palpitante attesa che caratterizzava i momenti che precedevano la visione, in tv, del film del 1998, il Godzilla diretto da Roland Emmerich, con Matthew Broderick nei panni di un biologo. Questa trasposizione è rimasta la mia preferita in assoluto. Tuttavia, la trasposizione cinematografica di cui voglio parlarvi è quella del 2014, certamente, la più recente e fatta uscire in quest'anno proprio perché ricorre il sessantesimo anniversario della nascita del "mostro". Il Godzilla in questione è diretto da Gareth Edwards. E' il reboot della serie cinematografica dedicata al lucertolone.
Cosa ne penso: Ho tiepidamente apprezzato questo reboot. Vi spiego i miei perché: -la prima ragione e quella che ha pesato di più nel mio giudizio è che per quasi l'intera prima metà del film di Godzilla non c'è stata traccia. Gli autori del film introducono subito il M.U.T.O. e ci spiegano la sua origine e biologia, mediante le parole di Ichiro Serizawa (che oltre a questo pare essere capace di dire solo Godzilla per tutta la durata del film) e Vivienne Graham, i due studiosi della M.O.N.A.R.C.H. , che peraltro non sono cambiati di un'acca, nonostante nel primo quarto di film siano trascorsi una quindicina di anni. Le magie del grande schermo. -i personaggi "principali" piuttosto inverosimili (ok, la storia di Godzilla è mitica, non reale, quindi di inverosimiglianza ce ne deve essere parecchia) e stereotipati. In primis Ford, U.S. Navy, dal passato tragico che si trova a dover combattere contro qualcosa di più grande di lui, l'origine di tutte le sue sofferenze. Con un padre ossessionato dalla morte della madre, lontano da casa, che lo costringe ad andare a toglierlo dai guai ancora una volta. Un eroe che miracolosamente riesce sempre a cavarsela, e anche senza troppi danni per giunta. Un personaggio che non è riuscito a farsi amare, l'ho trovato un po' moscio nonostante il ruolo forte che si trova a dover ricoprire, in più di una situazione. L'unico momento in cui ho provato un po' di pena per lui è stato quando il padre cerca di convincerlo ad accompagnarlo nella zona in quarantena, dove abitava prima della tragedia, spiegandogli che la morte della madre è colpa sua. -il nuovo lucertolone invece mi ha fatta impazzire. Grosso, squamoso e imponente. Dotato di un potere che non sapevo possedesse, un fascio di energia azzurra che sputa dalla bocca. Wow! Ricopre il ruolo dell' "eroe" e non del mostro distruttore in questa nuova trasposizione. Non che diversamente mi sarei astenuta dal fare il tifo per lui. Io tifo sempre per Godzilla! L'aspetto che più mi ha affascinata è la filosofia che sta dietro alla creatura. Il professore giapponese Serizawa spiega che è colui che, mandato dalla natura, ha il compito di ristabilire l'ordine. Nato dall'orrore della Seconda Guerra Mondiale, è una creatura dalle origini e i significati controversi. Nasce in seguito all'uso delle armi atomiche, proprio dall'uso di quel tipo di arma che devastò Hiroshima e Nagasaki, e per questo conserva il suo carattere di mostruosità connessa alla distruzione che egli continua a perpetrare. Godzilla è la minaccia che arriva dal mare. Tuttavia, in questa trasposizione cinematografica, assume anche il ruolo della salvezza che arriva dal mare. Colui sulle cui "spalle" grava la responsabilità di ristabilire l'ordine della natura, andato perso nel momento in cui le due creature M.U.T.O. , hanno messo piede sulla Terra (oppure, potremmo pensare, nel momento in cui l'uomo ha deciso di creare armi così distruttive sconvolgendo l'ordine della natura).
Lo avete visto? A voi è piaciuto?