Visioni dal futuro

Da Etomaello @etomaello

Dicembre non ha consegnato agli investitori l’atteso rally di fine anno, almeno in Italia. Rally c’è stato a Wall Street, Francoforte e Tokio.

 L’Indice FTSE-MIB ha chiuso il mese quasi piatto, ma con un andamento molto nervoso: -7 % nella prima metà del mese, seguito da un rimbalzo nella seconda metà di dicembre.

 Si può leggere come il frutto di un clima incerto, con gli investitori che oscillano tra i timori di un rialzo dei tassi (fine della politica accomodante della Fed) e l’auspicio di qualche miglioramento del contesto economico.

 Quale scenario si prospetta per il prossimo anno, in base alle prospettive di analisi fondamentale e ai principali driver del mercato?

 1) Situazione politica: il contesto resta fragile, ma ci aspettiamo che migliorerà costantemente, almeno in Italia. E’ da giudicare positivamente la forte spinta alle riforme che viene sostenuta dal nuovo leader del Pd Matteo Renzi.

2) Ambiente macro: la fine del quarto trimestre 2013 e l’inizio del primo trimestre 2014 dovrebbero offrire un facile confronto su base annua per l’economia italiana, a cui si aggiungeranno i primi germogli della ripresa economica. La preoccupazione più rilevante sarà un deterioramento del deficit che probabilmente supererà l’obiettivo ufficiale del Governo ovvero il 3% del PIL.

 3) Situazione valutaria: la forza dell’economia statunitense confermata da dati macro di fine 2013 dovrebbe favorire un indebolimento dell’euro contro il dollaro aiutando le esportazioni. Le stime di consensus del cambio euro/dollaro per tutto il 2014 è di 1,33, rispetto all’attuale 1,38.

 4) Situazione monetaria: è probabile che rimanga accomodante in Europa, tassi tendenti a zero, con un’ulteriore spinta del modello non convenzionale dei “finanziamenti in cambio di prestiti”; ovvero l’LTRO da parte della BCE per compensare una probabile restrizione del credito derivante dalla Quality Review Asset attesa a partire dal secondo trimestre 2014.

5) Spread, periferia: lasciato ormai alle spalle il rischio di fallimento dell’euro, ora si guarda al futuro con rinnovato ottimismo. Il 2014 si è aperto con lo spread Btp/Bund decennale ai minimi dal 2011 esattamente a 200 punti base, ma se l’Italia farà le auspicate riforme il target per fine 2014 potrebbe essere molto più ambizioso.

 6 ) Liquidità: ci aspettiamo che rimanga forte, almeno per tutto il primo trimestre 2014, come dimostrato dal recente afflusso netto verso i fondi comuni e fondi obbligazionari (soprattutto negli USA). Nuove quotazioni di titoli e aumenti di capitale (Mps. Pop. Milano, B. Carige, …) si dovrebbero concentrare nel secondo trimestre dell’anno.



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