Anno: 2014
Durata: 58′
Genere: Documentario
Nazionalità: Italia
Regia: Eleonora Marino
La perdita dell’innocenza, della capacità di stupirsi, di meravigliarsi: La bella Virginia al bagno di Eleonora Marino, presentato in concorso alla settima edizione del Visioni Fuori Raccordo, segnala questo drastico mutamento antropologico, convocandoci a rivalutare il nostro atteggiamento all’interno di una tessuto sociale e umano che si è, in poco tempo, profondamente modificato. Partendo dal ritrovamento di un vecchia pellicola in cui era stata impressa un’amabile performance acrobatica avvenuta in India alla fine degli anni venti, Eleonora, che oltre ad essere l’autrice è anche la voce narrante del film, ripercorre la storia della sua famiglia, da sempre dedita all’attività circense e al mestiere dei ‘giostrai’.
Eleonora, pur essendo nata in questo contesto, ha interrotto la tradizione del nomadismo, volendo intraprendere altre strade, e, proprio per tale motivo, ha tentato, intervistando i genitori e altri personaggi dell’ambiente, di recuperare i caratteri salienti di questo mondo. Noi, i sedentari, siamo definiti “Gaggi”, loro, in continuo movimento, “Dritti”, e questa lapidaria distinzione linguistica rende assai bene la differenza ontologica di questi due tipi di umanità. Si mette a confronto la nobiltà del movimento, del continuo divenire, con la corruzione della quiete, ovvero quella staticità che fa inaridire quel poco di essere che ci è rimasto. C’era qualcuno che diceva proprio che l’essere è il divenire, volendo sottolineare come questo coincidesse con il massimo grado d’intensità. Probabilmente stiamo smarrendo la capacità di spostarci, il movimento da attuale è divenuto virtuale, abbiamo sostituito al fare il discorso su di esso, e tutto ciò a discapito della possibilità ‘reale’ di fare esperienze.
Questo documentario, dunque, ci invita a una riflessione profonda sullo stato attuale della nostra condizione, confrontandosi con un mondo ‘antico’, verrebbe da dire sparito, ma che in realtà continua a vivere, in maniera latente, accanto al nostro, e con il quale non possiamo evitare di continuare a fare i conti.
Eleonora Marino, oltre a una grande capacità evocativa, documentaristica (nel senso di saper ricostruire le fattezze di un mondo in disfacimento), dimostra anche una notevole abilità tecnica, squisitamente registica, e colpisce in particolare l’incipit del film, dove la macchina da presa restituisce, attraverso una soggettiva, lo stordimento provocato dall’utilizzo delle giostre, in particolare delle ‘montagne russe’, ove i titoli di testa si allineano, parallelamente, ai vorticosi saliscendi, trascinando lo spettatore in un movimento spaesante.
La bella Virginia al bagno, da cui il titolo del documentario, era un simpatico numero che si faceva alla fine dell’ottocento nelle fiere di piazza, in cui s’invitavano gli avventori ad entrare in un baraccone, annunciando che avrebbero potuto ammirare le bellezze di una donna immersa nell’acqua, ma i creduloni che si accalcavano intorno al tendone andavano, in realtà, incontro a una simpatica beffa………
Luca Biscontini
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