Tre mesi prima del mio soggiorno a San Francisco ho cliccato su "Acquista" e il peso che avevo sullo stomaco è finalmente sparito.
Avete capito bene: per assicurarmi la mia visita ad Alcatraz mi è toccato prenotare i biglietti con largo anticipo, perché la velocità con la quale vanno a ruba è semplicemente impressionante.
Ma perché proprio tre mesi?
Perché potrete riservare la vostra gita sul sito ufficiale a partire da novanta giorni prima della data scelta e poi ritirare i biglietti poco prima di salpare.
Quindi, dicevamo.
Alcatraz.
La prigione più famosa al mondo, le mura più integre e le leggi più severe.
Tutto parte dal Pier 33 di San Francisco, punto di incontro per salire sul traghetto che in circa dodici minuti porta tutti a destinazione.
Alcatraz è un'isola situata a soli due chilometri e mezzo da San Francisco ed è stata in attività dal 1909 fino al 1963, per poi essere chiusa a causa dei costi di gestione troppo elevati.
Una volta sbarcati, la visita viene affidata ad un'audioguida praticamente perfetta: a narrare le leggi e le vicende principali del carcere sono le voci di quattro guardie e quattro carcerati, in modo da mostrare al turista due punti di vista totalmente opposti e molto, molto dettagliati.
L'audioguida indica dove girare, dove fermarsi, cosa osservare e nonostante sia molto precisa, non risulta mai pesante o monotona. E' praticamente impossibile togliersi le cuffie, la curiosità è troppa e il racconto avvincente.
I rumori di sottofondo, inoltre, danno l'impressione di trovarsi in un film.
Alcune celle sono rimaste intatte: ci sono i quadri, le foto, le scritte e gli strumenti musicali di chi le ha abitate per chissà quanti anni. In pochi metri di spazio, questi detenuti esprimevano la loro personalità, viaggiavano attraverso i disegni, sognavano attraverso la musica. Magari si pentivano anche dei loro crimini, ma questo non possiamo saperlo.
Poi c'è il blocco peggiore, quello dell'isolamento, dove il tempo -letteralmente- si arrestava. A raccontarne il terrore che innescava è proprio un detenuto che, attraverso le cuffie, spiega come attendeva il momento in cui avrebbe finalmente rivisto la luce.
Si staccava un bottone dalla giacca e lo lanciava in aria per poi cercarlo a tentoni con le mani. E quando lo ritrovava? Semplice, lo lanciava di nuovo.
In cinquantaquattro anni i tentativi di fuga sono stati molteplici ma, nonostante la sua vicinanza alla baia, solo uno è stato portato a termine, ovvero quello dal quale è stato tratto il film "Fuga da Alcatraz".
Nel 1962 tre detenuti riuscirono ad illudere le guardie spacciando un bambolotto improvvisato per un uomo che dormiva e scavando un tunnel nella stessa cella.
Non si sa se questi uomini siano sopravvissuti perché non sono mai più stati ritrovati, ma (non pubblico la foto per non rovinarvi la sorpresa!) vi assicuro che trovarsi di fronte a quella cella, osservare quel bambolotto, studiare quel tunnel.. Beh, fa un certo effetto.
La visita ad Alcatraz continua nella mensa, la sala più controllata perché provvista di tante potenziali armi; prosegue poi per la libreria e poi ancora si intravedono le finestre attraverso le quali i prigionieri comunicavano con chi andava a far loro visita, fino ad arrivare alle stanze dei direttori.
Ma la cosa peggiore, a parer mio, doveva essere il cortile.
L'aria fredda sul viso e una città illuminata a due passi eppure così tanto lontana, così irraggiungibile. Si, credo che la vista della meravigliosa San Francisco dalla banchina dell'isola fosse davvero la punizione più grande per chi commetteva ogni tipo di crimine.
INFORMAZIONI
- Il tour costa circa trenta dollari a persona e in tutto vi ruberà più o meno un paio di ore.
- Arrivati sull'isola, è possibile prendere parte a visite guidate gratuite in determinati orari della giornata, ma il biglietto normale va ovviamente acquistato comunque per accedere all'isola. Per maggiori informazioni vi consiglio di contattare direttamente l'associazione.
- Alcatraz non è visitabile solo a Natale, Capodanno e nel giorno del Ringraziamento.