Come vi avevo anticipato sono andata a visitare la fabbrica della pasta di Gragnano, si trova a meno di un’ora da me e visto che i bambini avevano un altro giorno di festa da scuola, insieme ai cuginetti, abbiamo deciso di avventurarci in questa piccola gita.
Per prima cosa, quando siamo arrivati lì ci hanno fatto visitare la fabbrica vera e propria. Prima la semola di grano duro viene rimacinata, poi filtrata e impastata. Esce da una trafila al bronzo (che non altera la qualità dell’impasto e la rende ruvida) del formato prescelto, nel nostro caso era una pasta lunga che i bambini hanno mangiato cruda, gustandosela come se fossero caramelle!
Dopo essere stata prodotta, la pasta viene asciugata in degli appositi essiccatori che possono anche metterci un giorno (dipende dal tipo di formato) viene pesata, messa in un imbuto che lentamente la fà andare su un’ascensore che la porta alla bobina di chellophane che la impacchetta, Invece nel caso della pasta lunga, viene pesata e chiusa a mano.
Dopo aver carpito tutti i segreti della produzione della pasta, potevamo non assaggiarla? La splendida zia dei proprietari ci ha cucinato una caccavella (un formato speciale a forma di pentola) alla sorrentina, vi dico solo che la cuoca appena é uscita dalla cucina, dopo che l’avevamo assaggiata ha avuto un lungo applauso
La ricetta ci ha svelato é la stessa che si usa per fare il ripieno per i cannelloni: formaggio, uova, parmigiano, carne macinata, sale/pepe e olio EVO.
Viene cotta in delle ciotole di ceramica con il sugo di pomodoro, veramente squisite, da leccarsi i baffi.
Se vi trovate da queste parti, telefonate alla fabbrica e prendete un appuntamento per la visita guidata e il pranzo (solo 5 euro a persona, compresa l’acqua) ne vale davvero la pena