Visto il: 09 settembre 2014
Sono stata invitata a vedere l’anteprima di questo film da un’amica che scrive recensioni cinematografiche:film gratuito = aspettativa zero. Invece sono rimasta piacevolmente sorpresa da questo teen movie distopico (esattamente quello che va di moda adesso e che mi aveva tanto spaventato all’inizio). La storia è ambientata nel futuro, in un mondo dove gli uomini hanno rimosso le emozioni, così da cancellare dalla terra l’odio, l’invidia, l’arroganza, ecc. In questo modo, però, ci si è privati anche di tutto ciò che è invece positivo, come l’amore, la gioia, la pietà, la compassione. Il film riflette quindi su come e se il mondo sarebbe migliore nel momento in cui le persone venissero private totalmente dell’intero spettro delle emozioni. La tecnica utilizzata per trasferire questo messaggio secondo me è molto efficace, sia per l’idea di riprendere il concetto di Pleasantville, con il progressivo passaggio dal bianco e nero di una vita senza emozioni al colore, sia per le sequenze veloci di immagini che colpiscono Jonas nel suo “viaggio” verso la conoscenza.
Il film è davvero molto breve, dura solo 97 minuti, e secondo me è un po’ pochino, nel senso che avrebbero forse potuto diluire maggiormente la storia, che a volte mi è sembrata un po’ troppo concentrata: si percepisce poco il trascorrere del tempo, e sembra che tutto accada troppo velocemente. Questa mia sensazione è ricorrente nei film tratti dai libri, dalle saghe specialmente, che devono condensare in poco tempo quello che in un romanzo viene magari spalmato in quattrocento pagine (duecentocinquanta nel caso del romanzo originale “Il donatore”), però in questo caso avrebbero potuto utilizzare la durata media di un film che sono 120 minuti: in quei venti di scarto, qualche scena intermedia poteva starci.
A questo punto sono comunque molto curiosa di leggere il romanzo, quindi provvederò a procurarmelo in breve tempo (anzi, ho già trovato un gdl dal quale potrei farmi tentare.)
voto: 8/10