Sono in attesa del corriere Bartolini che deve consegnarmi ben due pacchi, e ieri ho fatto un ordine da KIABI, qualche settimana fa ho comprato dei samples di pigmenti MAC e non vi ho ancora fatto vedere nulla. Perdonatemi tantissimo...oggi vi lascio con il mio terzo articolo per VOGUE encyclo.
In una delle mie passate visite alla bella Milano, mi sono imbattuta in uno strano negozio. C’erano archi e colonne di ispirazione classica, tantissimi specchi, bellissimi vasi di fiori, un parquet di legno chiaro lucidissimo e lampadari degni della reggia di Versailles. Cosa c’è di strano in un negozio così, vi chiederete voi, sei nelquadrilatero della moda, è logico che tutto sia super. In effetti non ci sarebbe stato nulla di strano se solo tutto questo non fosse stato al contrario. Si, avete capito bene, il negozio era totalmente capovolto. I lampadari germogliavano dal pavimento, il parquet faceva da soffitto, persino le vetrine erano allestite al contrario e anche il logo del brand era sottosopra. L’unica cosa nella giusta posizione erano gli splendidi abiti della coppia di stilisti olandesiViktor & Rolf. Dire che sono rimasta a bocca aperta sarebbe riduttivo e non nascondo che ho iniziato a guardare tutti i negozi con occhio diverso, anche il più piccolo dei supermercati. Ho smesso di prestare attenzione all’oggetto per dedicarmi all’osservazione della “scatola”. Nasce così la mia curiosità nei confronti delVisual Merchandising, una tecnica di marketingche utilizza gli ambienti e le modalità con cui sono organizzati per attrarre i consumatori, stimolare percezioni positive e spingerli ad acquistare; è possibile aumentare il traffico verso il proprio punto vendita, distinguersi dalla concorrenza e fidelizzare i clienti. Uno degli obiettivi principali è di rendere visibili i prodotti all'interno del negozio.È un’arte che studia e coordina tecniche di comunicazione visiva, dona la giusta visibilità al prodotto ed evoca contesti ad esso correlati, esaltandone i contenuti reali e proponendo nuove associazioni d’acquisto, dando allo stesso tempo al negozio un’immagine coerente con la mission aziendale. Il punto vendita diventa un luogo dove vengono venduti non solo prodotti ma idee, e si caratterizza sempre più come luogo di svago, dove cioè passare del tempo piacevole, facendosi rapire dalle suggestioni e dalle atmosfere costruite. Dal punto di vista pratico, il processo globale di visual merchandising può essere scomposto in tre fasi principali: classificazione e aggregazione funzionale dell’offerta merceologica; organizzazione razionale dello spazio di vendita (layout)ed esposizione interessante ed attraente dei prodotti (display). Il primo momento consente alla clientela di identificare quali sono i prodotti in grado di soddisfare le sue particolari esigenze e di risolvere le sue specifiche problematiche d’acquisto. Il layout riguarda l’organizzazione razionale dellospazio di vendita, ovvero l’assegnazione, la suddivisione e l’impiego fisico degli spazi attraverso precisi criteri che tengono conto delle necessità gestionali e rendono più agevole l’acquisto da parte della clientela. La vetrina è la parte più importante del punto vendita, che sempre più spesso entra in contatto con la propria clientela e costituisce una sorta di “biglietto da visita” del negozio. Fanno parte del layout anche la struttura espositiva e l’arredamento del punto vendita, elementi che hanno una grandissima influenza sulle vendite: difatti, se il cliente ha la sensazione di trovarsi in un ambiente gradevole, si muove senza intralci, sempre attratto da nuovi stimoli; in questa condizione, si determina in lui uno stato di “euforia” che lo spinge all’acquisto d’impulso soddisfacendolo a tal punto da farlo ritornare nel negozio. Infine il display consiste nella definizione dei criteri e delle tecniche di esposizione dei prodotti, nell’assegnazione e nella ripartizione degli spazi espositivi ai diversi prodotti, e nell’organizzazione di efficaci esposizioni promozionali. Oggi, però, il semplice istinto del negoziante non è più sufficiente. Il mercato è molto competitivo e i punti vendita devono difendere la propria identità e attrattività dalle insidie di altri canali distributivi e dalle minacce di settori e concorrenti.